11/11/10Il primo volume dell'Archivio storico della rivista "Metapolitica" recensito da Carlo Gambescia
Il libro della settimana: Archivio storico della rivista di studi universali “Metapolitica”. Volume I (1976), Nota Introduttiva di Aldo La Fata, Metapolitica Nuovi Cieli Nuova Terra, Roma 2010, pp. 164 - aldolafata@metapolitica.net
Il principale merito di “Metapolitica”, rivista nata nel 1976 e tuttora viva e vegeta, è aver preso sul serio un “ramo alto” del sapere filosofico e religioso. Senza mai piegarlo a esigenze strettamente politiche, ossia di conquista machiavellica del potere. Perciò, già il solo sfogliarla, consente di spiccare il volo verso i cieli di una metapolitica cristianamente ispirata ma al tempo stesso capace di indagare tra le dure pieghe della realtà terrena.
Si tratta di un progetto che viene da lontano. Silvano Panunzio, tra l'altro scomparso quest'anno, pur imprimendo alla rivista caratteristiche proprie, raccolse l’eredità del padre Sergio, sociologo delle istituzioni giuridiche, ma consapevole, già nel lontano 1940, della necessità di un sapere metapolitico, come “passaggio spontaneo” dal fatto alla norma E in che modo? Mostrando di essere capace di attingere alla “norma” cristiana, senza per questo trascurare il rapporto fattuale tra l’ uomo e la storia. Diciamo che la metapolitica panunziana, ricca tra l’altro di richiami simbolici agli altri monoteismi, si muove elegantemente, per dirla con il lessico del suo artefice, fra i tre livelli della metapolitica (la solarità della norma), della politica pura e semplice (la complessità del fatto politico) e della criptopolitica (lo studio delle forze, spesso malefiche, nascoste dietro i fatti politici).
Naturalmente abbiamo semplificato, forse scontentando gli agguerriti e intelligenti cultori del pensiero panunziano. Per chi voglia saperne di più una ghiotta occasione è rappresentata dalla lettura dei primi quattro fascicoli della rivista, usciti insieme come primo volume (altri seguiranno, con cadenza semestrale, fino a raccolta completa) dell’ “Archivio storico della rivista di studi universali “Metapolitica” . Annata 1976 (Metapolitica. Nuovi Cieli e Nuova Terra, Roma 2010, pp. 164 – redazione@metapolitica.net).
Il volume, curato da Aldo La Fata, oltre a un’interessante Nota Introduttiva, dove sono chiaramente delineati moventi ideali e protagonisti dei primi passi della rivista, offre in appendice l’utile profilo biografico-metapolitico di alcuni interlocutori, anche ideali della rivista, nonché di sinceri estimatori come Raimundo Panikkar. Solo per fare qualche nome: all’inizio in redazione si ritrovarono pronti a partire lancia in resta Silvano Panunzio, Mario Pucci, Giovanni d’Aloe, Primo Siena e Gianfranco Legittimo. Anche se, come nota La Fata, nel primo anno di vita la rivista “poté contare solo su tre collaboratori" fissi: Panunzio, Pucci e Giovanni d’Aloe.
Che aggiungere? Meglio pochi ma buoni. Un antico adagio che non tradisce mai. Soprattutto alla luce della vitalità della rivista e della perspicacia e onestà intellettuale con cui i “magnifici tre” fin dall'inizio affrontarono le più varie le questioni. Come, ad esempio si legge, a proposito della vicenda di Monsignor Lefebvre, in una pungente nota firmata Artù (pseudonimo panunziano):
.“ Come è priva di significato logico l’espressione ‘Cultura di Destra’ … così è priva di senso etimologico e teologale l’espressione ‘Cattolici tradizionalisti’… Per l’esattezza, il termine greco cath-olikòs traduce un’espressione ebraico-biblica - antico-testamentaria - che indica l’integralità. ‘Cattolico’ è un ulteriore rafforzamento del concetto e significa alla lettera non tanto ‘universale’ (meglio espresso con ‘ecumenico’) quanto ‘totale’… Ora che cosa si può aggiungere al tutto? Il tutto più uno o due? E’ privo di senso anche matematico. Se cattolico significa ‘totale’, il ‘tradizionalista’ aggiuntivo è un pleonasma. Ma anche teologicamente e spiritualmente, se si aggiunge il ‘tradizionalista’ al ‘cattolico’ si insinua che il Cattolicesimo non sia una Tradizione… Qualsiasi aggiunta, sia ‘progressista’ sia ‘tradizionalista’, o altro ancora, non fa che togliere qualcosa all’intero: e per tanto esprime posizione non ‘cattolica’ ed eretica nel senso squisitamente etimologico . Infatti, airèomai significa ‘scelgo una parte’, raschio qualcosa all’interno” (p. 62).
Niente male. E questa non è che una perla, tra le tante, altrettanto preziose, che si possono “pescare” nella raccolta. Perciò buona "pesca" a tutti.
Pubblicato su http://wwwjanuacoeli.blogspot.com/ il 12.11.2010
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