Berlin, 24.10.1984
21 Uhr 00
Ho terminato di organizzare il mio viaggio a Praga dove mi incontrerò dopo più di 18 mesi di separazione, con Helga. Un Natale per noi, dopo tanti giorni e mesi di tristezza e dolori. Fu così che mettendo in ordine i miei francobolli non potei evitare di aggiungere a questa mia raccolta sia di francobolli che di pensieri, anche questo esemplare cecoslovacco. E come non potevo pensare a Praga e ciò che questa Città è stata e ciò che significa nel futuro. Non ho conoscenza alcuna della lingua cecoslovacca per poter dare una spiegazione etimologica al nome Praga, e ciò mi spiace un poco poichè il suo significato deve esser interessante ed anche bello.Lo scrittore Gustav Meyerink così scriveva: “Praga non porta invano il suo nome. In verità essa costituisce una soglia tra l’esistenza terrestre e quella celeste, un limite molto più percettibile qui che non altrove....” E per di più è stata fondata, come Roma su sette colli! Praga si stende a cavallo della Moldava, un fiume onorato da Smetana in una sua meravigliosa Sinfonia, ed è quindi una Città „divisa“ e quanto di vero ci sia in questo è dato dal fatto che è una citta Europea separata dalle altre città Europee, un tempo era il Centro culturale della Mittel Europa, oggi è una cittá di confine dei territori orientali europei occupati dalle armate russo-moscovite. Triste destino di una città che fu amata da Gustav Meyerink e da Kafka. Centro di Praga è lo Hradschin la parte „alta“ della città, il vecchio centro aristocratico dove, quasi come in un Ghetto, la vecchia ed altera aistocrazia boema si chiudeva, per scendere, di tanto in tanto, oltre il Ponte, nel Mondo. Pagine meravigliose ha scritto il Meyerink sulla vecchia Praga, sulle sue strette strade medioevali, sul Ghetto ebraico, sulle rive alberate e romantiche della Moldava, sui misteriosi vicoli della Strada degli Alchimisti! Città di sogno, una Città dove si sognò, una città dove un sogno può ritornare in Vita. Sogno romantico, d'Amore, alla Luce delle candele di Natale, una Luce che si riflette sull’ambrato colore dello spumante, risonante e spumoso nei cristalli di Boemia. Parole sussurrate nell’ebrezza del calore di un poco di vino che riscalda gelide notti, tormentosi pensieri, ansie terribili;parole che uniscono una Regina al suo Re, in um Matrimonio intimo, maturato all’ombra di un arida fedeltà, fedele a sè stessa. Deserto assolato che inghiotte avido, a lunghe sorsate, le poche gocce di fresca ed umida vita che un cielo straniero e pareti anonime hanno voluto concedere. Non è John Dee che con la sua „anima dannata“ inseguito dall‘ „Angelo della finestra d’Occidente“che si reca a Praga. Questi a Praga cercava la Forza per poter conquistare la sua „londinese“ Regina; quest’altro va a dare e ricevere personalmente Forza dalla sua Regina. Un volo di due uccelli che dai nidi della loro separazione, si incontrano, per un attimo sfuggente più a Sud, dove forse è loro concesso il sostare ed il godere un poco del Caldo, prima di ritornare con la tristezza nel Cuore nei loro gelidi nidi invernali. Cosa si può trarre da questa esperienza praghese? Che cosa ci può insegnare l’avventura e l’errore del Maestro londinese? In queste successive righe cercheremo di indagare, per scoprire, noi stessi stupefatti, questo Messaggio che è stato lanciato oltre il Tempo per chi lo sa raccogliere. Amore, Forza, Vita. Donna, Regina, Immortalità. Questo il fine di John Dee, che alla ricerca e riconquista della Lancia dei Dee’s, si avvia verso la sua terribile avventura e misera fine. Praga, tappa importantissima. Ma non è di questo personaggio storico dal Meyerink usato per divulgare concetti e nozioni tutti speciali, che vogliamo trattare, bensì dell’Amore-Forza-Vita, rispetto al suo intrinseco essere Donna-Regina-Immortalità. E non è poco, bensì già tanto.
21 Uhr 39
Abdel Nûr Cabrini
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