Berlin, 23. 10. 1984
23 Uhr 58
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Devo aggiungere ancora qualcosa a quanto scritto il 17 Ottobre e lo farò meditando su quest’altro francobollo che riproduce un quadro del Bellini, "Das Blut des Erloeser". Nel francobollo è la Pasqua del 1975, non ero ancora sposato allora, ma lo sarei stato di lì a pochi mesi, ma non sono questi i ricordi che ci interessano, un matrimonio assume oggi sempre più un valore relativo, ben lontano dalla sua antica funzione e dal suo significato intimo e simbolico. Il matrimonio è diventato la ratificazione sociale dello status d’Amore fra due esseri umani, là dove, purtroppo è anche mezzo per poter godere sessualmente in libertà la persona amata. Qui entrano in gioco considerazioni sia politiche che etiche e nel caso specifico mi sono in particolare riferito alla situazione della Reppublica Democratica Tedesca anche se una simile tendenza prende sempre più piede anche in Occidente. Ma torniamo al francobollo. Tre cose spiccano subito all’occhio dell’osservatore attento: la Croce, il Calice ed il Pavimento. L’Aureola, il paesaggio di sfondo e l’Angelo stesso, sebbene possano contenere come di certo contengono, specialmente l’Aureola, un significato interiore, sono manierismi pittorici, poichè non è possibile stabilire quale fosse il grado di Coscienza attiva del Bellini. Ma sovratutto è importante la Pasqua, sia come festa situata nel tempo, sia come rappresentazione simbolica di una ierofania antica dal Cristianesimo mantenuta, rivestita e sino ad oggi conservata. Pasqua è giorno di Resurrezione e quindi di nascita. L’Uovo pasquale che in questo giorno viene aperto al centro della tavola dove la Famiglia umana in Pace e Gioia si è riunita, ne è un simbolo visivo conseguente e significativo. Nell’Uovo c’è sempre una „sorpresa“, qualcosa quindi che non conosciamo e che ci renderà felici. Di fatto l’Uovo contiene la Vita. È questo che ci rende pieni di Gioia in quantochè con Essa noi veniamo non solo alla Luce, ma veniamo da Essa toccati. Rispetto al Natale, quindi, la Pasqua è una seconda nascita dopo la seconda morte. Si muore ad uno stato precedente di esistenza per morire ad esso nuovamente e nuovamente nascere ad un altro. È quindi un ritmo ed un pulsare della Vita che si snoda nel tempo ancorchè nello spazio, è anzi a nostro avviso il tempo stesso. La sua intima natura. Ma se queste sono le considerazioni cui giungiamo dando uno sguardo d’insieme a questi due momenti, il Natale e la Pasqua, dislocati in due diversi punti del tempo, altre sono le considerazioni cui giungiamo osservando questi due punti separatamente. Queste considerazioni sono diverse sia che ci si attenga al concetto di Umanità in generale sia che si consideri il singolo individuo o che si voglia osservarne l’aspetto „esteriore“ o „interiore“. Lo sviluppo sistematico di questi quattro punti di osservazione ci porterebbero troppo lontano, qui consideriamo invece esclusivamente il rapporto esistente fra l’aspetto interiore ed il singolo individuo. La Croce ci servirà appunto per introdurci nel mondo interiore. Pittoricamente il Bellini riproduce una croce tardiva di maniera, ma nel simbolismo non ha alcuna importanza se si considera che dal punto di incrocio delle due rette si dipartono quattro segmenti all’infinito. Il Cristo posto sulla Croce rappresenta l’Uomo Universale situato al centro della Croce stessa considerandone solamente la sua rappresentazione piana. Se invece si considera la Croce sotto il suo aspetto di Asse del Mondo rotante sul punto di incrocio intorno all’altra, allora il Cristo, quale Uomo universale, è l’Asse del Mondo intorno a cui ruota l’intera Creazione. La figura di Galileo Galilei, un uomo inscritto in una circonferenza di cui braccia e gambe rappresentano i quattro raggi, è al caso molto significativo. Quindi il processo di trasformazione intercorso tra la nascita del Bimbo universale e quella dell’Uomo universale, è un processo di incubazione nell’Uovo Cosmico. L’Avvento del Bimbo Universale è l’Atto, l’Alfa della fecondazione della Vita, il suo Principio, il nascere dell’Uomo universale, è l’Omega della Creazione, il suo Fine. Tra questi due punti, considerando gli anni simbolici del Cristo, intercorrono 33 gradi successivi di „evoluzione interiore“. È lungo questi gradi di evoluzione interiore che il Bimbo universale nato in noi, giunge a maturazione sino a manifestarsi, con noi stessi,quale Uomo universale. Ciò significa che come „uomo umano“ si muore pur nascendo. Metafisicamente il Natale ci racconta l'Atto di fecondazione della Materia (Maria) ed il suo Frutto (il Bimbo) ; Maria che piange sotto la Croce, il Venerdì della Morte, è l‘espressione della Materia che soffre venendo privata del suo Frutto.Ma essa stessa non sa che cosa, di lì a poco dovrà avvenire, sia al frutto sia a sè stessa. Dice il Cristo a Maria: „Donna, ecco il tuo figliolo“ e poi dice al discepolo, „Ecco la Madre tua“. Giovanni, 19,24-27“. E il discepolo era lo stesso Giovanni e le parole del Cristo non hanno voluto dire altro che la Materia e la sua Fecondazione erano eterni! Maria-Materia genera eternamente e tutti i suoi Figli-Frutti passano e muoiono e risorgono. Ci sovviene a questo riguardo il collocquio fra Diomede e Glauco sul campo di battaglia di fronte a Troia, dove alla domanda diomedea „Chi sono i padri tuoi?“, Glauco risponde tristemente che era vano elencare i propri Padri in quantochè „tutti“ sono come le foglie di un albero, nascono, crescono e muoiono mentre l’albero seguita a vivere. Panta rei. Tutto scorre, tutto è in movimento.
Il Cristo e la Croce del Bellini stanno su di un pavimento a scacchiera ed i quadrati sono bianchi e neri. Ma non è il colore di questi quadrati che attirano la nostra attenzione anche se, dietro questa opposizione di colori si celano ben altri significati. È invece la scacchiera che ci interessa: essa è un piano sul quale verticalmente sta il Cristo che in questo modo svolge Lui stesso il ruolo di Asse, la Croce dovrebbe sottolineare proprio questo aspetto e non ci sembra nemmeno azzardato avvicinare il Cristo portante la Croce al gigante Atlante che sostiene il mondo sulle sue spalle. Da questa pena Atlante viene liberato dall’Eroe Ercole. Torneremo ancora su questo punto. Per il momento ci interessa ancora il pavimento a scacchiera che essendo un piano orrizzontale rispetto al Cristo-Uomo Universale esercita la funzione del nostro Piano di Manifestazione. Su questo piano si svolge lo scontro fra due tendenze particolari: quella centripeta e quella centrifuga, la prima tende verso il centro del Piano dove si incontra con il suo asse, la seconda invece tende ad allontanarsi dal centro e quindi dall’asse del Piano in una fuga all’infinito. Se osserviamo un cerchio con al suo centro un punto, la prima tendenza sarà rappresentata dal punto, la seconda dalla circonferenza del cerchio. La lotta fra queste due tendenze conosce due momenti chiave nei quali una sembra sconfiggere l’altra e questi due momenti sono ben rappresentati da un simbolo grafico: un cerchio diviso da una linea ad S, alla destra di questa linea lo spazio è nero con un punto bianco, mentre alla sua sinistra lo spazio è bianco con un punto nero. I due punti rappresentano il momento in cui la forza di colore diverso sembra prendere definitivamente il sopravvento, mentre la linea serpentina, rappresenta il movimento rotatorio nei due sensi opposti. Sono i Cinesi che ci hanno tramandato questo insuperabile simbolo grafico che loro usano per rappresentare lo Yin e lo Yang, il principio femminile e quello maschile. Luce e Materia,sarebbe meglio dire, Calore e Freddo, il primo è legato al Fuoco e questi alla Luce, il secondo al Ghiaccio ed alle Tenebre. Il punto di maggior oscurità è il Solstizio d‘Inverno, che cade il 21 dicembre, giorno in cui si manifesta il Bimbo di Luce, piccolo punto della speranza futura del ritorno della Luce, quando questa „scenderà“ ad illuminare nuovamente tutto il mondo.Tra questi due punti estremi, rappresentabili nell’arco di un anno dai due Solstizi, vi sono naturalmente numerosi punti di passaggio e due sono altrettanto importanti quali punti di equilibrio delle due forze, una in fase ascendente l’altra in fase discendente: i due Equinozi. Nel primo è la Luce in fase ascendente, mentre le Tenebre sono in fase discendente e viceversa nel secondo Equinozio. In riferimento all’Uomo si può affermare che alla crescita luminosa del suo „essere interiore“ corrisponde una „specifica morte interiore“e che alla sua morte fisica, l‘Uomo perviene alla Luce interiore mentre il Corpo precipita nelle Tenebre. Rispetto all’Uomo Cosmico, quindi al Cristo, la sua „Resurrezione“ o „Ascesa in Cielo“ corrisponde ad una contemporanea espressione simbolica sia sul piano Macrocosmico che Microcosmico dell’Ascesa della Luce.Avremo allora un simbolo bivalente: un Cristo esteriore ed uno interiore in riferimento al singolo essere umano, una Umanità Universale ed una temporale, dove quest’ultima assume rispetto alla prima il valore di microcosmo ed è quindi situata nel Tempo, mentre l’altra nella sua Universalità deve essere considerata sovratemporale. Quale trionfatore dei due Cieli, allora il Cristo appare come un Eroe, un Sol Invictus e questo suo aspetto lo lega al simbolismo del Calice e del Sangue. Calice e Sangue sono legati al Ciclo della Saga della Cerca del Graal, dove quest’ultimo, tra l’altro, assume il significato di una rappresentazione simbolica della Stato di Luce dell’Uomo. La Cerca del Graal è una ricerca interiore ed in questo senso va compreso il detto: „Dio è con noi, Dio è in noi“. Il Cristo viene ferito al costato da una Lancia ed il Sangue che sgorga dalla ferita cade nel Sacro Calice, la Lancia che penetra nel costato, intrisa di Sangue ci spiega il simbolo della Lancia immersa nel Calice, dove rappresenta l’Asse di una circonferenza, riallaciandosi così ancora una volta al Simbolo della croce. Ulteriori approfondimenti del simbolo della Lancia e del Sangue tendono ad estrinsecare la dinamica interiore del Simbolo-Sintesi della Croce e del Cristo.
Il Natale quindi che segna l’Inizio del Movimento di Ascesa della Luce, rappresta anche la Morte ad uno Stato precedente necessaria per assumere gli aspetti della Vita, la Pasqua per un certo verso è l’Apoteosi della Luce pur essendo con la Resurrezione in un certo qual senso, una secoda Morte.
Se questo Natale, deve essere per me e per Hella, il punto di inizio di una ritrovata Luce nella dinamica del nostro amore, è tutto da stabilire. Praga è di certo un centro antico di cultura viva europea, dove John Dee, insieme alla sua anima dannata, giunse alla ricerca ed alla conquista della sua Regina Interiore, la Regina della Terra degli Angeli, la sua Terra, la sua Patria, la Terra Bianca, la terribile Albione, dove ci si può impietrare come il Sale di ebraica memoria o dove ci si può riempire di Calore di Luce, per questo terribile, per questo Terra di Luce, Hellas, dove Vita e Morte sono offerte agli Eroi quale Dono alla loro Vittoria o alla loro Sconfitta.
15 Uhr 28
Abdel Nûr Cabrini
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