giovedì 14 maggio 2009

Notti berlinesi - Quinta Notte



Berlin, 17. 10. 1984
2 Uhr 22


Ancora un francobollo inglese!
Questa volta si tratta della Annunciazione ai Re Magi.
„Nato Gesù in Betlemme di Giudea al tempo del Re Erode, ecco che dei Magi dall’Oriente giunsero a Gerusalemme e chiesero: Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Poichè vedemmo la sua stella in Oriente e siamo venuti ad adorarlo. Vedendo la Stella provarono una grande Gioia. Ed entrati nella casa, videro il bambino con sua Madre Maria, e prostratisi lo adorarono. Aperti poi i loro scrigni gli offrirono in dono oro, incenso e mirra"“ Matteo, 2,1-2,2,11
Questa è l’unica citazione nei Quattro Vangeli riguardo ai Re Magi. Volendo solo dilungarci sulla Annunciazione non tratterò i diversi significati simbolici dei Re Magi.
Annunciare in tedesco si dice Weissagen. È una parola che si è mutata nel tempo, infatti dall’antico altotedesco forasago (Profeta) > warsago adattamenti del tipo wissagon/wissago. In ogni caso è una parola formata da sagen (dire) e Weiß ( indovino, saggio, profeta ma anche bianco). Si tratta quindi di un dire chiaro, illuminato, che in questo caso mette in grado una persona di indovinare, nel senso di capire e di imparare e quindi intuire gli avvenimenti prima che essi conseguentemente accadano.
L’Annunciazione è quindi un insegnamento cui alcuni possono accedere vuoi per un „processo interiore“ sia per un „processo esteriore“. Un „processo interiore“ è un lento e successivo sviluppo di una conoscenza che porta improvvisamente alla comprensione intuitiva di un fatto logico e conseguente allo „sviluppo o evoluzione interiore“. Nel caso di un „processo esteriore“ la differenza è sottile. Infatti il „processo esteriore“ si è reso possibile ad avvenuta maturazione di un parallelo ed analogo „processo interiore“in ragione del quale il primo si è reso possibile alla „coscienza“quale processo esteriore ad essa. Detto in breve si tratta della differenza fra „intuitio intellectualis“ e „raggiungimento di contatti con il Super Io“ che si manifestano con forme e metodi diversi secondo il metodo di disciplina scelto, vuoi per un impulso naturale o per una scelta esistenziale. La differenza tra „impulso naturale“ e „scelta esistenziale“ si comprende nel rapporto esistente fra „coscienza passiva“ e „coscienza attiva“, fra „possesione“ e „volontà attiva“ che non deve essere confusa con la normale volontà che nasce invece da cause inferiori o subcoscienti non chiare all’Io e tanto meno al Super Io. Tutto ciò definisce i diversi „ atteggiamenti interiori“ con i quali ci si avvicina alla Annunciazione che quindi è un momento traumatico, un momento della Rivelazione dell’Altro a noi stessi. In questo momento si rivela il doppio concetto di Bimbo interiore ed esteriore. Il Bimbo nasce alla fine dell’Anno, alla fine di un ciclo completo della Manifestazione e la sua nascita o venuta al Mondo è chiusura ed apertura di un Ciclo. È quindi la chiave attraverso la quale si apre la Porta che unisce due periodi che non solo entrano in comunicazione ma vi permangono attraverso legami ombelicali di residuità vitali. Questo punto viene annunciato. Non può non esserlo sia dal punto di vista macrocosmico che microcosmico, poichè si tratta di un punto traumatico di un tempo più o meno in relazione, però non dipendente, da uno spazio. Il rapporto spazio temporale non conosce una vera e reale successione, così come noi possiamo sperimentare quali esseri umani. Si tratta invece di una correlazione simultanea di due stati, differenti interpretazioni sono dovute, e per questo fatto false, al diverso punto di osservazione e naturalmente al livello di vedute che determinano il livello di coinvolgimento più o meno indiretto nella realtà di uno dei due stati.
L’Annunciazione del Bimbo deve essere considerata entro il quadro di questi punti di osservazione. Esiste un Tempo ed uno Spazio della Annunciazione e questo Spazio-Tempo è come uno specchio del Macrocosmo e del Microcosmo in quanto che esiste un Bimbo in ciascuno dei due Piani di Manifestazione. Ambedue annunciano nello Spazio e nel Tempo un avvenuto mutamento che assume il carattere di un vero e proprio Avvenimento. Un Bimbo nasce in noi. E con esso un nuovo essere umano. „E vedendo la Stella, provarono una grande gioia“ . In tedesco Freude è una parola che ha un legame con Freund, la prima significa Gioia, la seconda Amico; la radice tedesca Fr- ci rende il senso di qualcosa come fremere, vibrare, vivere , manifestarsi con febbrilità, calore, eccitazione; la radice latina Am- ci rende invece il senso di un concetto come quello di Amore. Quindi il momento in cui nasce Amore viene caratterizzato dalla Gioia che a sua volta nasconde il manifestarsi del Desiderio. Tutto il mistero dell’Annunciazione non è contenuto solo nel Bimbo, ma anche nella Gioia, nel Desiderio e nell’Amore. Se però si volesse fissare questo momento e non considerarne il suo sviluppo, sarebbe un errore, infatti il Bimbo non è ancora il Cristo. L’Amore che muove l’Universo non è ancora divenuto l’Amore che muove l’intero genere umano; bisogna allora vivere non solo il momento dell’Avvento, ma superarlo con la comprensione intellettuale, saggia e quindi preveggente, al fine di far crescere in noi questo Bimbo di Luce, sino ad essere noi Amore: per noi stessi, per tutto ciò che ci circonda, per tutto ciò che vive, per tutto ciò che è creato. In questo senso amare assume il suo vero significato: quello di vivere, di illuminare la Vita, di darle un significato ed un calore. Senza Amore il significato stesso del vivere perde il suo valore. Perchè si vive? Chi può dare una risposta? Tutti e nessuno! Si è venuti alla Vita per un Atto d'Amore, ma di chi? Non si vive forse per amare? Ma chi? Noi stessi, è vero! Ma allora che significato hanno gli „altri“? Non è vero allora che oltre a noi stessi dobbiamo saper amare anche gli altri? Non è forse vero che i Re Magi si prostrarono ad adorare il loro Bimbo interiore ma anche il Bimbo dell’umanità intera? Grandiosità di un animo che sa penetrare in sè stesso ma anche astrarre sè stesso. In questo senso l’Annunciazione assume valori notevoli di insegnamento, specialmente riguardo i tempi. Il Bimbo nasce da Donna! Sempre! La Donna è quindi lo strumento attraverso il quale il Bimbo si può manifestare a noi. Perchè quindi stupirci se l’Amore per una Donna è la nostra Vita? Essa è lo strumento che fa nascere in noi l’Amore, questi è Luce, Gioia e Vita. Il brusco separarsi da questa Fonte d’Amore inaridisce la nostra Sorgente di Vita o Vita sorgente. Tutto diviene arido. Al bosco meraviglioso che conosceva la sua Primavera di luci, colori, canti e Vita si sostituisce il Deserto con la sua aridità, il suo Vuoto infinito, distesa immensa di solitudine, di giorni brucianti, di notti gelide; una distesa desolante senza punti di riferimento possibili, dove i venti impetuosi che ci smarriscono ed accecano sorgono improvvisi dal fondo del nulla, da orizzonti senza fine, mai raggiungibili, mai, sino alla morte.........................................................................................................
..................................................................................................................................................... E venne un giorno in cui Lei mi disse :“Lascia che vengano i tempi e noi saremo allora per sempre insieme!“. Al di fuori e al di sopra di giochi più o meno meschini, dove l’egoismo umano si ammanta anche di elevati concetti intelletuali, resta pur sempre questo messaggio detto ad Amore, non a me: ad Amore, una cosa da Lei in me generata, da me a Lei donata che appartiene a Lei, solo a Lei, mia Vita, mio Bene, mio Tutto!
 
 
5 Uhr 00


Abdel Nûr Cabrini


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