venerdì 2 luglio 2010

Intervista a Maurizio Blondet, giornalista e scrittore italiano, sul coinvolgimento d’Israele nel progetto islamofobia in Occidente.


Sul suo sito abbiamo letto un articolo sul coinvolgimento della società israeliana di sicurezza aeroportuale, la ICTS, negli attentati terroristici e dirottamenti come il caso di del nigeriano, Umar Farouk Abdulmutallab, e non solo. Secondo l’articolo in questione, che cita il giornale Haarez, la ICTS fornisce la sicurezza negli aereoporti negli undici paesi europei fra cui Francia, Gran Bretagna, Spagna, Ungheria, Romania, Russia ecc. Israele sarebbe coinvolto in questi attentati? Perché?
Perché qui c'è una strategia della tensione, strategia anti islamica, per creare uno stato d'animo collettivo in Occidente contro i cosiddetti terroristi islamici. Nel caso di questo Abdulmutallab, il cosiddetto terrorista a bordo di un aereo nel giorno di Natale, possiamo dire che questo giovanotto nigeriano è riuscito a salire su questo aereo che partiva da Amsterdam, diretto per gli Stati Uniti. La sicurezza dell'aeroporto di Amsterdam, Schiphol, è affidata a questa ditta israeliana, ICTS, che impiega gli ex agenti di Shin Bet e Mossad, quindi diciamo che sono degli esperti. Ma questo ragazzo, secondo un testimone - un'altro passeggero - è stato apparentemente fatto salire sull'aereo senza il passaporto. È stato accompagnato all'imbarco da un uomo, sulla cinquantina, elegantemente vestito, che diceva ai controllori che ritirano la carta dell’imbarco: “Voi fatelo salire perché è del Sudan. E noi facciamo sempre così”! Ma questi noi chi saranno? Mah! La testimonianza è molto credibile perché il passeggero che l’ha raccontata è un famoso avvocato americano e quindi ci fa pensare al peggio. C'è stato qualcosa di creare un attentato False flag, cioè un’operazioni sotto falsa bandiera. Del resto questo ci fa pensare: cosa faceva la ICTS che ha il compito di controllare, considerando i ripetuti insuccessi avvenuti nella sorveglianza di diec10-11 aeroporti in tutta Europa. In passato sempre la CTIS ha lasciato passare, ad esempio, a Charles de Gaulle di Parigi quel terroristo islamico che in realtà è un inglese Richard Reid, convertitosi all'Islam, che indossava le scarpe con una piccola quantità di esplosivo e cercò di fare esplodere sull'aereo. Anche questa volta un'aereo diretto verso l’America. In realtà chiunque abbia viaggiato negli Stati Uniti sa che da l'11 settembre in poi partire su un'aereo senza mostrare il passaporto è veramente impossibile e quindi la cosa è veramente strana. Naturalmente ulteriori notizie non si hanno perché tutto è stato poi messo a tacere.
Lei nel suo articolo sostiene che già anche nell'attentato dell'11/9, gli aerei che colpirono le Twin Towers,  erano gestiti dalla ICTS.
 All’aeroporto di Boston Logan International c'era sempre la ICTS, che è praticamente una multinazionale, il cui direttore generale, si chiama Ezra Harel, è un israeliano anche se abita in Olanda. La cosa più interessante è che subito dopo l'11 settembre, George Bush, allora presidente USA, emanò un decreto d’urgenza che metteva al riparo la ICTS, da ogni futura causa per danni in relazione ai fatti dell'11/9. Cioè la metteva al riparo da accuse di negligenza che fossero state fatte, come mai? Perché aveva così al cuore questa azienda israeliana il presidente Bush? Non lo so. Le risposte sono possibili però lascio agli ascoltatori la conclusione.
Sempre su quest'articolo Lei parla di un'altro episodio in cui il 14 dicembre del 2009, il Times di Londra ha pubblicato un servizio con molte foto, con documento in farsi, in cui l'Iran viene accusato di fabbricare l’iniziatore a neutroni. Si può palare un pò di più?
Sì, c'è stata questa mal informazione con un documento in farsi giunto al Times,che però subito anche gli alti agenti della CIA l’hanno semplicemente definito come falso, anzi uno di questi agenti, di cui ora mi sfugge il nome, ha detto che queste false informazioni le fanno di solito gli inglesi oppure il Mossad d’Israele. È chiaro che c'è una strategia al fine di creare tensioni che probabilmente in questa fase addirittura è diretta contro il debolissimo presidente Obama che ha dei guai interni. Con il suo tentativo molto debole che poi è fallito ha chiesto ad Israele un pò di ragionevolezza nei rapporti coi palestinesi. Fatto questo che lo ha fatto odiare dai dirigenti israeliani attualmnete al governo.
Quindi possimo dire che questa è stata una mossa sempre nella direzione di influenzare l'opinione pubblica per quanto rigurada il programma nucleare iraniano?
Sì certo. Adesso è chiaro che c'è questa idea che sembra avere successo perché se si chiede in giro che la gente è convinta che l'Iran si stia facendo una bomba atomica grazie appunto alla propaganda, però in realtà non è così. Perché l'arricchimento dell'uranio è ben lontano dal punto in cui ci si può fare la bomba atomica. Queste informazioni all'innesco per una bomba atomica iraniana, che sono state definite false e nessuno le dà più credito nei giorni seguenti, indica che c'era la volontà di falsare, di creare uno stato di allarme contro l'Iran, ingiustificato. Questo giustifica la strategia di tensione che è manovrata da Israele.
Molti analisti parlano di un progetto israeliano di islamofobia. Facendo riferimento a tutto quello che abbiamo detto finora, possiamo dire che la guerra israeliana contro l'Iran ma anche contro tutto il mondo islamico, adesso viene combattuta soprattutto sul piano mediatico?
Per il momento sì. Perché effettivamente a loro (israeliani) interessa che in questa fase l'Occidente imponga delle sanzioni ancora più dure sull'Iran, perché probabilmente non è così facile fare giustificare un'attacco aereo contro le installazioni nucleari iraniane e quindi guadagnano in qualche modo tempo politicamente, inducendo i paesi importanti, come la Russia, ad approvare le punizioni economiche contro Teheran.
A cura di Amani

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