martedì 25 maggio 2010

USURA

1 24 /05 /2010 18:04
Il Signoraggio
Facciamo di nuovo chiarezza sull’annoso problema del signoraggio…
Da: Cogito ergo sum...Penso dunque sono, su Facebook
Sulla rete sono in corso numerosissimi dibattiti sul signoraggio; purtroppo prevale la logica del muro contro muro, anche fra persone sicuramente "oneste e disinteressate".
Risulta evidente la presenza di due paradigmi inconciliabili fra loro:

1) è inammissibile che il proprietario di un bene si indebiti per averlo (coloro che sostengono l'esigenza della vera sovranità pubblica della moneta);
2) è inammissibile che venga creato del denaro libero da debito; se venisse violato questo principio l'inflazione non sarebbe controllabile, ecc. (la scuola austriaca, il mondo finanziario, quello accademico e quello politico).
Con questi paradigmi opposti è veramente difficile comprendere il problema, ma questo intervento chiarisce le ragioni di coloro che la pensano diversamente, nonostante il secondo paradigma non sia dimostrato in quanto negli USA di Lincoln l'inflazione non c'era (22) e nell'isola di Guernsey non c'è! (23)

Il Signoraggio
Lino Rossi – 24 agosto ’07
Esistono due tipi di persone:

1) quelli che riscontrando una determinata “stortura” cercano di risolverla con i mezzi che hanno;
2) quelli che per svariati motivi negano l’esistenza stessa della medesima oppure la difendono a spada tratta.

La spaventosa ed evidentissima truffa che in altri paesi ha assunto il nome di “rete del debito” (http://www.webofdebt.com/)  o “spirale del debito”, in Italia viene sinteticamente individuata con "signoraggio".
Le persone tipo 2), una parte delle quali avrebbe il bagaglio culturale e l'obbligo (perchè stipendiati dallo Stato – alludo ovviamente ai professori universitari di macroeconomia) di individuare tutti i giusti cavilli tecnici e la terminologia più appropriata per evidenziare al meglio la stortura, si affannano, non tanto a cercare di comprendere le ragioni delle persone tipo 1), ma ad additarle come ignoranti, visionarie, ecc..
Ora emerge sempre più chiaramente che la truffa non consiste tecnicamente nel vero e proprio signoraggio come è stato inteso finora (l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di moneta) ma in una accezione più generale, comprendente anche tutti gli interessi (signoraggio) relativi alle monete "creditizie", per loro natura esclusivamente pubbliche, in quanto "emesse" su concessione "pubblica". Ad esempio, se pago il 6% per un mutuo fatto esclusivamente da moneta creata dal sistema bancario, il 4% (costo del denaro interbancario) dovrà andare allo Stato ed il 2% alla banca (21).

Vediamo come se la cava wikipedia.
a) Il signoraggio è la differenza fra il valore nominale di una banconota (o moneta) ed il costo della sua produzione. L'insieme dei redditi derivante dall'emissione di moneta prende il nome di reddito da signoraggio.(1)
b) Bagliano e Marotta, in Economia monetaria, il Mulino, definiscono il signoraggio (pag. 18) come segue:
«In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i ricavi ottenibili dagl'investimenti in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta.» (1)
c) Nei paesi dell'area euro, il reddito da signoraggio viene incassato dai paesi membri per il conio delle monete, e dalla Banca Centrale Europea (BCE) che emette le banconote in condizioni di monopolio. Tali redditi sono poi ridistribuiti dalla BCE alle BCN (banche centrali nazionali) in ragione della rispettiva quota partecipazione, es. bankitalia 14,57%. In molti casi, fra cui l'Italia, gli utili della Banca Centrale vanno comunque in massima parte allo stato. (1)
d) Si può quindi distinguere il reddito derivante dal diritto di emettere in esclusiva moneta in due grandi categorie: il reddito derivante dall'emissione di monete metalliche dal reddito derivante dall'emissione di altre forme di moneta. Questo viene incassato solitamente dalla banca centrale, il primo dallo Stato. (1)
e) Apprendiamo ancora, questa volta dal prof. Rovelli (2):
“.. tre concetti di signoraggio sono stati usati nella letteratura:
- costo opportunità, ossia l’interesse (netto) ricavato dalle riserve della banca centrale;
- signoraggio monetario, ossia il cambiamento della base monetaria;
- tassa da inflazione.”
La definizione di base monetaria è la seguente: (3)

È l'elemento di base dell'offerta di moneta di un sistema economico, ed è composta dalla valuta nazionale in circolazione (circolante) e dalle riserve detenute presso la Banca centrale.
Nel bilancio bankitalia è ben visibile il “costo opportunità”. Lo troviamo nel conto economico a pag. 280, 285 e 286 dell’ultima relazione annuale (4).
Bankitalia introita 3,13 miliardi di €, paga imposte per 0,67 miliardi di € e ripartisce gli utili dando allo Stato altri 0,08 miliardi di €. Il reddito monetario è trascurabile.
Il signoraggio monetario delle banconote create tipograficamente nell’anno non va considerato perché la banca centrale detiene una adeguata riserva fruttifera i cui proventi vanno allo Stato, già considerati nel costo opportunità. In sostanza questo signoraggio acquista significato concreto quando l'emissione monetaria avviene senza un corrispondente indebitamento; nell’attuale procedura, è come congelato nella riserva.
Il signoraggio “tassa da inflazione” è compreso nei primi due.

Quindi tutto regolare! Possiamo stare tranquilli e continuare a tirare il carretto. Tutti coloro che hanno messo in dubbio la bontà dell’attuale procedura dell’approvvigionamento monetario, come Allais (5), Auriti (6), Cook (7), ecc., sono degli “ignoranti”. (8)

Ma visto che “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” e che i conti della serva non tornano, è meglio cercare di capire bene la questione a costo di passare per ignoranti e malfidati.
Innanzitutto si tratta di inquadrare in che razza di sistema siamo capitati.
Ci sono due modelli, secondo l’attuale paradigma: (9)
1. Economia monetaria pura - non esiste credito
2. Economia creditizia pura - le transazioni sono svolte attraverso il credito
Con l’economia monetaria pura vale perfettamente l’equazione di Fisher (24) e la velocità di circolazione della moneta è costante nel medio periodo.
Con l’economia creditizia pura, in astratto, una piccola quantità di moneta può servire a sorreggere tutti gli scambi.
- Tutti i pagamenti sono fatti attraverso il credito
- La velocità di circolazione tende all’infinito
Le banche creano moneta (depositi)
- Le banche non hanno limiti (teorici) alla creazione di credito
- L’offerta di moneta viene creata dalla domanda stessa
Viviamo in un sistema che è una via di mezzo fra questi due ma con netta prevalenza della parte creditizia, pur non avendone mai avuto coscienza e men che meno avendolo scelto democraticamente.
Lo Stato ha divorziato dalla banca centrale (10); tale divorzio ha avuto le conferme del trattato di Maastricht e della costituzione “bancaria” europea, ma non, grazie a Dio, dei Popoli francese ed olandese.
Inoltre siamo chiamati ad infiniti atti di fede per ritenere che i bilanci delle banche centrali siano sempre veritieri, per poi scoprire che necessitano di “condoni”. (11) “E troppa premura è stata mostrata dalla Banca d’Italia nel sollecitare il condono fiscale, per sé e per tutte le altre banche. L’impressione che ne è scaturita è che l’intero sistema creditizio avesse più di un peccato da farsi perdonare dal fisco.”
Non solo; viviamo in un sistema nel quale la società per essere monetizzata deve SEMPRE fare ricorso al debito. (12)
Lo Stato paga per interessi circa 70 miliardi di euro all’anno ed incassa per “signoraggio”, comprese le imposte, meno di 1 miliardo di euro all’anno.
Il circolante è circa 113 miliardi di euro, dei quali 105 cartacei e 8 metallici (13).

L’aggregato monetario (17)
- M1 (circolante + depositi a vista) il 31 dicembre ’06 era 667 miliardi di euro,
- M2 (M1 + depositi con scadenza fissa fino a 2 anni + depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi) era 941 miliardi di euro
- M3 (M2 + pronti contro termine + quote di fondi di investimento monetario e titoli di mercato monetario + obbligazioni con scadenza fino a 2 anni) era 1.124 miliardi di euro.
La procedura fa sì che lo Stato, proprietario della moneta, si indebiti sempre di più (a nostro discapito) per rincorrere gli interessi sul debito e percepisca gli interessi (quello che secondo loro è il signoraggio) solo di una minima parte delle monete in gioco (le riserve della banca centrale).
Ma gli interessi (signoraggio) da far pervenire allo Stato (collettività) non sono solo quelli; vanno aggiunti TUTTI quelli relativi alle monete creditizie.
È come se un autore (Stato) di un brano musicale di successo venisse pagato per la sola interpretazione dal vivo ed il suo impresario (sistema bancario e finanziario) percepisse legalmente i diritti per tutte le riproduzioni. L’autore vive di stenti e l’impresario ingrassa.
Fintantoché l’establishment dirà che và tutto bene dovremo rassegnarci a vedere l’impresario prosperare e l’autore deperire.
Una volta emersa la debolezza del sistema sarà facile individuare una soluzione per uscirne fuori.
La proposta di Ron Paul (14) di eliminare le banche centrali sembra la più assennata, visti i risultati del loro operato (15), checchè paolo savona ne dica ("Libero" – sabato 18 agosto ’07 – "maggiori poteri alla BCE").
Chi dovrebbe denunciare tutto ciò? A mio modesto avviso dovrebbero essere gli uomini della cultura e della politica con la precedenza dei primi, per ovvi motivi, volendo concedere ai politici l'alibi dell'ignoranza.
Fatte queste osservazioni risulta abbastanza chiaro che le definizioni fatte da wikipedia possono essere veritiere o errate in funzione del contesto nel quale ci collochiamo.
I due passaggi del punto a) sono assai diversi fra loro; il primo nell’attuale sistema è privo di significato pratico, mentre l’avrebbe se NON ci fosse riserva; il secondo invece è una definizione generale sempre valida.
La definizione di Bagliano e Marotta punto b) è corretta, ma sembra più preoccupata a non scoprire gli altarini piuttosto che a fare chiarezza. Lascia intendere: è bene che non siano gli Stati a fare direttamente moneta perchè quando l’hanno fatto si è riscontrata l’inflazione.
I punti c) e d) sono sapienti dosaggi di parole atti ad ottenere un potentissimo rimedio soporifero.
Il punto e) è l’esempio di cosa NON deve fare un professore universitario degno di questo nome.
Si spiega la nozione senza fare nulla per far comprendere il problema fino in fondo. (25)
Ma da un ateneo che ha deciso di infangare la propria gloriosa storia dando la laurea honoris causa a Soros (ottobre ‘95) cos’altro ci si può attendere? (16)
Veniamo ora al protagonista principale del conferimento della suddetta laurea: il prof. Romano Prodi.
L’11 luglio 2005 era su un Eurostar Bologna-Roma; una persona informata sulla questione monetaria lo riconosce e gli chiede; "Professore! Vorrei mostrarle una cosa: questo è un Simec (20). E' una moneta di proprietà del portatore, a differenza di quelle stampate dai banchieri privati".
"E qual 'è la differenza ?" RP.
"Come qualè la differenza? ... all'atto della emissione di questa moneta nessuno si indebita, al contrario di ciò che succede con l'euro".
"Non capisco la differenza tra i due sistemi" RP.
"Se il valore della moneta non sta nell'oro - come lei sa benissimo la convertibilità è stata abolita da 30 anni - allora sta nella sua accettazione da parte dei cittadini. Questo vuol dire che la moneta va accreditata e non addebitata all'atto dell'emissione, il valore siamo noi..."
"Non capisco proprio che vantaggi ci sarebbero" RP.
"Ci si può liberare dalla schiavitù del debito [risatine del Prodi e dei portaborse]. Non sarebbe meglio che lo stato stampasse banconote invece di indebitarsi facendole stampare ad aziende private come Banca d'Italia, che è posseduta dai privati che dovrebbe controllare ? Poi potrebbe distribuire questo denaro ai cittadini".
"Ma no... la quantità di moneta è controllata... dalla Banca Centrale..." RP. (18)
Vediamo ora di capire il motivo dell’incomprensione fra i due interlocutori.

La 4 risposte dell’attuale presidente del consiglio dei ministri sottolineano che, secondo gli attuali paradigmi, non cambia nulla perché:
a) i Simec si creano senza indebitarsi e con le sole spese tipografiche;
b) con gli euro cartacei ci si indebita, ma gli interessi che si pagano vengono restituiti allo Stato attraverso il “costo opportunità”;
a meno di qualche difformità, se tutto funzionasse correttamente, effettivamente non ci sarebbero differenze.
Fatto quindi l’atto di fede che tutti bilanci bancari (centrali e non centrali) siano corretti (11) e che paghino tutti regolarmente le tasse e le imposte (19), la domanda da fare al professore sarebbe: “perché il signoraggio (interessi) relativo alle monete creditizie non viene fatto pervenire allo Stato?”, oppure, in alternativa: “perché non ci collochiamo in una economia monetaria pura (senza credito), in modo che tutti gli interessi su TUTTE le monete “pubbliche” giungano allo Stato?”.
Così facendo rimarremmo entro i confini dell’attuale paradigma (moneta in cambio di debito - per paura dell'inflazione), ma NON alimenteremmo l’attuale spirale perversa del debito.
Ovviamente il sistema finanziario dovrebbe trovare un nuovo equilibrio perchè avrebbe molte meno entrate di oggi, ma non mi sembra questa una argomentazione valida per NON farlo, lasciando inalterate nel contempo le attuali condizioni al contorno.
Non è facilissimo fare i calcoli per stimare quanto ritornerebbe agli italiani ogni anno se si prendesse questa via; la stima è assai elevata (fra costo opportunità ed imposte, almeno 300 miliardi di euro all’anno; 10 volte l’ultima finanziaria); più che sufficiente per ridurre drasticamente l’imposizione fiscale oggi a nostro totale carico.
A questo punto vien da chiedersi cosa intendono i politici quando dicono: “pagare tutti (le imposte) per pagare di meno”. Quel “tutti” non è proprio CHIARO!
Concludendo, sia che si prenda la strada dell’emissione monetaria diretta da parte dello Stato senza indebitamento, sia che si rimanga entro i confini dell’attuale paradigma (moneta in cambio di debito) è possibile pervenire ad una Società degna di questo nome, nella quale gli Stati sarebbero TUTTI quasi esclusivamente liberi dal debito. È solo una questione politica, non tecnica.
E' quindi corretto che la BC ponga al passivo le banconote in circolazione, perchè pone corrispondentemente all'attivo dello Stato Patrimoniale una congrua riserva, ma non è corretto che al popolo sovrano vengano sottratti gli interessi sulle monete creditizie. Così come l'acqua che scorre nei canali irrigui privati è "pubblica", la moneta creditizia creata dai sistemi finanziari privati è "pubblica". Così come la BC corrisponde il "costo opportunità" della moneta circolante allo Stato (o della corrispondente riserva, che è la stessa cosa), il costo opportunità della moneta creditizia creata dai sistemi finanziari deve essere corrisposto allo Stato.

(1) http://it.wikipedia.org/wiki/Signoraggio
(2) http://www.signoraggio.com/pdf/signoraggio_rovelli2002.pdf
(3) http://www.unicreditbanca.it/ait/glossario/?idc=725
(4) http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann
(5) http://www.disinformazione.it/schiavidellebanche.htm
(6) http://www.maza.it/simec/ordinamento/ordin.monetario.htm
(7) http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=3614
(8) http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Signoraggio
(9) http://www.economiamc.org/repo/81/Wicksell.ppt
(10) http://www.disinformazione.it/divorzio_stato_bankitalia.htm
(11) http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=12026
(12) http://www.disinformazione.it/cesare.htm
(13) http://www.ecb.int/bc/faqbc/figures/html/index.it.html
(14) http://www.signoraggio.com/signoraggio_abolirelafed.html
(15) http://www.disinformazione.it/camelot_crollata.htm
(16) http://www.movisol.org/soros1.htm
(17) http://www.univ.trieste.it/~podrecca/Appuntimacro/La_moneta.pdf
(18) in teleconferenza da Bruxelles ad un Convegno Nazionale della ACLI, disse: "Quando sento parlare di Europa dei banchieri mi viene da ridere. Se c'è una decisione politica è proprio quella di creare una moneta comune"
(19) http://www.effedieffe.com/rx.php?id=2197
"Possiamo classificare i soggetti che non pagano o pagano meno tasse degli altri in virtù di apposite Leggi come segue (il termine sarebbe evasione fiscale, ma siccome in questo caso le imposte non si pagano per Legge, non si può dire):
- il sistema politico;
- il sistema bancario;
- i grossi gruppi industriali"
(20) http://www.maza.it/simec
(21) Oggi quel 4% dove va?
(22) "I creatori di moneta" – Gertrude M. Coogan – Edizioni di Ar – - pagg. 13, 15, 19, 41, 46, 130-135, 144-145, 151-153, 287.
(23) http://it.wikipedia.org/wiki/Guernsey - http://en.wikipedia.org/wiki/Guernsey
(24) teoria quantitativa della moneta di Irving Fisher, che espone la sua soluzione contro la finanza "creativa" nel suo "100% Money" - pag. 13 de "I creatori di moneta".
(25) http://www.altalex.com/index.php?idnot=36463





Tratto da Ipharra il 25.05.2010

domenica 23 maggio 2010

LA GRECIA E L' UNIONE EUROPEA

Domenica 23 maggio 2010

La Grecia e l'Unione europea: l’inferno dietro l’angolo             
Da:ariannaeditrice
di Alain de Benoist
E’ stato sufficiente un quarto d’ora, al Parlamento francese, per approvare il piano di “salvataggio della Grecia” per 3,9 miliardi di euro proposto da Nicolas Sarkozy e dal suo ministro dell’Economia, Christine Lagarde. Su 577 deputati, una cinquantina (dal “sovranista” Nicolas Dupont-Aignan al comunista Jean-Pierre Brard) ha sfidato il governo che comunque si è assicurato il sostegno unanime del partito “socialista” - il “socialista” Jérôme Cahuzac, presidente della Commissione alle Finanze si è addirittura così espresso: “Proteggere la Grecia è proteggere l’euro e dunque il nostro denaro!”.
Nessun parlamentare pare si sia chiesto chi si andasse ad aiutare in realtà
Fra gli economisti, qualche voce discordante si è intesa. Benché minoritaria, unanime: invece di cercare di riformare l’insieme del sistema finanziario, l’aiuto alla Grecia si è apparentato, così, alla nota “strategia delle Danaidi”: si è cercato di riempire un secchio senza fondo.
Il piano di salvataggio della Grecia, messo a punto nel fine settimana tra l’8 e il 9 maggio per placare la febbre speculativa dei mercati, si sa, è pari a 750 miliardi di euro, dei quali 250 promessi dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi).
Una somma, in parte virtuale, che rappresenta un assetto monetario favoloso, oltre ogni precedente (il New Deal di Roosevelt costò l’equivalente di 50 miliardi di dollari odierni, il Piano Marshall l’equivalente di 100 miliardi), ma che rappresenta appena il 10 per cento del debito della zona euro, pari a 7000 miliardi.
Quel che si omette di dire, rimarcano gli economisti, è che la crisi attuale non è tanto la crisi di bilancio ellenica, ma una crisi bancaria (tra il 2005 e il 2010 il debito bancario greco è stato sottoscritto al 43 per cento dalle banche, al 22 per cento da fondi sociali e per il 15 per cento da fondi pensione).
L’operazione di salvataggio non è dunque destinata alla Grecia ma, come all’indomani della crisi del 2008, alle banche che si vogliono salvare per impedire che il sistema bancario si avviti nella crescita dei tassi di interesse fermando mutui, agevolazioni, finanziamenti e investimenti.
In altri termini non si cerca di salvare gli Stati deboli della zona euro, ma chi li ha resi tali.
E poiché nulla è stato fatto per fermare l’usura, le banche potranno così continuare a manipolare i corsi delle loro speculazioni finanziarie come d’uso, sapendo che in ogni caso il “paracadute graziosamente offerto dall’Uem” provvederà a rimborsarle.
C’è chi nota come il 9 maggio sia una data storica: da quel giorno un ente soprannazionale non europeo, il Fmi, ha conquistato il diritto di ingerirsi negli affari dei Paesi europei in crisi per il debito.
Secondo l’economista Elie Cohen, il piano europeo non servirà altro che a calmierare temporaneamente la crisi: i “profitti speculativi” torneranno a battere cassa presto. Yves Marie Laulan, nel sottolineare che bisogna attendersi una crescita della protesta anti-Ue, dichiara: “questo piano non è regolato in profondità. Non si è mai visto guarire un eccesso di debito con un maggiore indebitamento… La scelta è tra la peste e il colera, il fallimento finanziario o il crollo economico”. L’ex ministro Jean-Pierre Chevènement prevede l’adozione di una serie di piani di austerità dei quali la Germania, che esporta più del 60% del suo prodotto nell’Unione, sarà la prima a dover subire. “Il risultato sarà una recessione generalizzata, accelerata da una crisi sociale e politica senza precedenti e senza vie d’uscita”.
Emmanuel Todd osserva che non esiste alcun modello serio europeo per uscire dalla crisi e si pronuncia in favore di un “ragionevole protezionismo europeo”. Paragonando la crisi attuale a quella del 1929, Philippe Dessertine, docente a Nanterre, giunge a dire: “I tempi sono stretti se non si vuole evitare una vera e propria guerra”.
Conclusione generale: si è voluto guadagnare del tempo. Ma non si sfuggirà alla discesa all’inferno.
Gli Stati si garantiscono reciprocamente nel momento in cui la loro solvibilità viene messa in discussione, ma il piano di salvataggio della Grecia diventa il garantire dei debiti sospetti con delle finanze pubbliche parimenti sospette. E’ il metodo del “bootstrapping” descritto dall’economista eterodosso Frédéric Lordon, che evoca il modo con cui il barone di Münchhausen tentava di alzarsi in aria a cavalcioni delle palle di cannone. I Paesi europei vogliono continuare a offrire denaro che non hanno e così il sistema proseguirà la sua fuga in avanti.
E si vede già profilarsi lo spettro di un “governo mondiale” che metterebbe sotto tutela i bilanci nazionali di tutti i Paesi membri dell’Unione europea, con un ulteriore attacco alla loro sovranità
Nel prendere la guida del movimento per “salvare la Grecia”, Nicolas Sarkozy cerca evidentemente di reindossare il vestito da leader che si era fatto cucire al tempo della presidenza francese dell’Ue, nonché, all’indomani della sconfitta elettorale amministrativa interna, a ripristinare in qualche modo un po’ della sua popolarità, ormai in caduta libera.
Quanto ai francesi, per i quali la Grecia è lontana, hanno per la gran parte rinunciato a comprendere cosa accada. Ma sanno che, dopo la sua elezione nel 2007, Sarkozy ha fatto lievitare il debito pubblico dal 2,7 all’8,2 per cento e che l’indebitamento della Francia, che rappresentava il 20 per cento del pil negli anni Sessanta, arriva oggi all’81. Ancora qualche mese e si dirà che non c’è più denaro per pagare le pensioni o per garantire il potere d’acquisto. Oggi vedono decine di miliardi di euro uscire virtualmente da un cassetto vuoto. E si annuncia loro che lo Stato andrà a farsi prestare dalle banche il denaro che Parigi… presterà alla Grecia, per permettere ad Atene di rimborsare… le banche.
Surreale. Incredibile.
Tratto da:ipharra.over-blog.it

venerdì 21 maggio 2010

LA FINE DELL' EURO

UN BANCHIERE SVIZZERO ANNUNCIA LA FINE DELL'EURO

Da: Mecanopolis                                                                                    
Nel corso di una incredibile intervista accordata ieri al quotidiano svizzero La Tribune de Genève, Alexandre Wohlwend, proprietario dell'Arabesque Wealth Management, ha dichiarato che l'Euro non sopravviverà all'attuale crisi.
Meglio ancora conferma le nostre più pessimistiche previsioni su gli avvenimenti in corso: perché la moneta unica si mantenga bisognerà allineare allo stesso livello tutte le economie dei paesi della zona euro, che é esattamente quello che il potere autoritario europeo sta facendo con la messa sotto tutela degli Stati concernenti la crisi.
Esprimendosi denza mezzi termini, M.Wohlwend spiega egualmente che "gli Stati Uniti hanno pianificato ed augurato la creazione dell'Euro, con la complicità della Cominità Europea, per contaminare l'Europa con il loro concetto di mondializzazione"
Come questa intervista non é disponibile sul sito internet del quotidiano, riportiamo qui sotto i principali estratti della stessa nella versione stampata in lingua francese:

Alexandre Wohlwend à La Tribune de Genève (extraits) :
Je considère que la constitution de l’Europe autour de la monnaie unique est un non-sens politique, économique et culturel. L’Histoire à montré que toute monnaie plurinationale est vouée a exploser s’il y a des déséquilibres dans les économies qui la partagent. (…)
L’euro n’échappera pas à la règle car les différences culturelles et économiques en Europe son énormes. La crise grecque n’est que le premier symptôme. (…)
Cela pourrait être très rapide. J’estime qu’avant cinq ans les pays européens auront largement commencé à se retirer de la zone euro. (…)
[Le plan de 750 milliards est] une fuite en avant. (…) L’Europe est euphorique car elle est droguée à la dette. Cette solution ne fait qu’augmenter la dose de la drogue en créant encore plus de dettes ! Tout cet argent sera finalement ponctionné auprès des contribuables, ce qui risque d’entrainer une crise sociale importante. (…)
Ce sont les États-Unis qui ont planifié et souhaité la création de l’euro, avec la complicité de la Communauté européenne, pour « contaminer » l’Europe avec leur concept de mondialisation et de profits maximum à court terme. Le problème, c’est qu’ils ont créé un endettement abyssal et démantelé leur industrie, rapidement imités en cela par les États européens. En outre, depuis qu’ils ont séparé le dollar de l’étalon-d’or, ils ont créé de la monnaie à tout va, jusqu’à faire baisser de 98% la valeur du billet vert par rapport à l’once d’or. Le dollar est lui aussi moribond et la disparition de l’euro lui profitera en lui permettant de rester momentanément en vie. (…)
Avec 2200 milliards de dollars que la Chine détient en bons du Trésors américains, chaque chinois possède une créance virtuelle de 15′000 dollars envers les États-Unis. Pour l’instant, il n’est pas dans l’intérêt de la Chine de voir chuter la monnaie américaine ; elle continuera donc à augmenter ses réserves en bons du Trésors, qu’elle finira par utiliser pour acheter des pans entiers de l’industrie américaine. Et fera vraisemblablement de même, dans la foulée, avec les pays occidentaux si ces derniers ne se protègent pas par un retour à leur souveraineté monétaire et territoriale, visant à la reconstruction d’un tissu industriel, seul gagnant d’une stabilité économique à long terme.
Propos recueillis par Emmanuel Barraud, pour la TdG

Tratto da Ipharra-over.blog.it  





giovedì 20 maggio 2010

Herrhausen, un delitto in nome della Storia, 1989

Herrhausen, un delitto in nome della Storia 1989
Nota di Mauro Blasi

                                                                                            

                                                                                         



Era il banchiere della riunificazione e sognava una Germania diversa. ecco chi lo voleva morto. Alfred Herrhausen, il presidente della DEUTSCHE BANK, venne assassinato 5 anni fa in un attentato. tutte le piste. i killer della STASI: distruggere il simbolo. i terroristi della RAF: contro il capitalismo. la CIA e il complotto: nel mirino l' Europa.
Herrhausen, un delitto in nome della Storia Era il banchiere della riunificazione e sognava una Germania diversa. Ecco chi lo voleva morto - di MASSIMO NAVA FRANCOFORTE .
Il Muro di Berlino e' caduto da tre settimane e la Germania gia' intravede la riunificazione.

 Ma la mattina del 30 novembre di cinque anni fa, i sogni di un Paese in festa . mai cosi' collettivamente felice dalla fine della guerra . vengono turbati da una bomba telecomandata che fa sussultare i giardini curati e i boschi di abeti di Bad Homburg . ricco sobborgo di Francoforte . e che uccide uno dei personaggi piu' influenti di Germania: Alfred Herrhausen, il presidente della Deutsche Bank. La sua Mercedes blindata che salta in aria come un' auto giocattolo e' il simbolo della forza e della debolezza della Germania: che puo' stupire il mondo chiudendo in pochi mesi la "pratica" della riunificazione, ma indifesa di fronte al terrorismo, nonostante gli apparati di sicurezza e il formidabile servizio che protegge lo stesso Herrhausen, considerato il bersaglio piu' significativo dopo il presidente della Repubblica e il cancelliere.
La reazione dei tedeschi e' composta, non ci sono isterie, il mondo finanziario e politico tengono bene. Gli anni di piombo sono alle spalle e si volta pagina subito, nella consapevolezza che il cammino del supremo interesse del Paese . la riunificazione . debba procedere senza intoppi. Pochi giorni dopo, il cancelliere Kohl presenta in Parlamento l' ambizioso piano in dieci punti e in dicembre trionfa nelle strade di Dresda, dove la gente dell' Est urla: "Siamo un solo popolo!". Nulla, nemmeno un clamoroso attentato, puo' fermare l' abbraccio delle due Germanie. Eppure qualcuno ci ha provato. Mentre restano aperte le domande sull' organizzazione e sui responsabili dell' attentato, ancora oggi, il momento scelto dai terroristi ripropone la domanda piu' inquietante, storica piu' che giudiziaria: fu un attentato contro l' unita' tedesca? Altre domande conseguono: fu un tentativo di destabilizzazione messo in atto da ambienti contrari alle logiche conseguenze della caduta del Muro, dalla riunificazione alla distensione, dalla fine dell' impero sovietivo al superamento dei blocchi? A chi faceva paura una Germania ricca e potente in grado di estendere la sua influenza in tutto l' Est? E dove si annidavano queste forze contrarie: all' estero o nella stessa Germania?
In questi eventi Alfred Herrhausen avrebbe continuato a giocare un ruolo di primo piano. 59 anni, figlio di un geometra, giudicato da Vogue fra i dieci uomini piu' eleganti del mondo, abbastanza snob da confessare la noia per i bilanci e l' amore per la filosofia, Herrhausen e' un potente che si distingue per la visione aperta e innovativa dei rapporti internazionali, per le posizioni anticonformiste in politica e soprattutto per le strategie finanziarie che propone ridisegnando anche il ruolo della Germania. Il banchiere di Sua Maesta' il Marco e' il "global player" che scatena un putiferio quando, all' assemblea del Fondo Monetario, si batte per la riduzione dei debiti del Terzo Mondo. E' l' uomo che suscita aspettative "kennediane" quando, pochi giorni prima di morire, consegna al Wall Street Journal la sua "Ostpolitik" economica, la visione di una Germania e di una Deutsche Bank "ponti" fra Est ed Ovest, motori della riconversione industriale e del nuovo sviluppo democratico. Per il banchiere l' Est non deve essere terra di conquista. A chi fa paura un uomo cosi' ? I suoi assassini ufficiali . la Rote Armee Fraktion che firma l' attentato . non credono al banchiere progressista ("un alibi per perpetuare i sistemi di sfruttamento e di dominazione capitalistici") e condannano l' Herrhausen simbolo di quello che i terroristi tedeschi, a differenza degli italiani, considerano il vero potere in Germania: non la politica, ma le grandi banche e quei settori dell' alta finanza connessi all' industria, all' apparato strategico e militare, alle multinazionali. Amico personale di Kohl, Herrhausen e' dentro le stanze del potere e per questo i terroristi lo uccidono, dimenticando che in un sistema moderno, nessun uomo, per quanto potente, e' insostituibile. La pista della Raf si perde nei meandri di un' inchiesta che . come sembra d' obbligo in casi simili, da Kennedy a Moro . presenta lacune e contraddizioni. Alcuni giornalisti scrivono un saggio di successo: "Il fantasma della Raf". La tesi e' che non esista una terza generazione di terroristi, essendo in carcere o scomparsi i capi storici degli anni Settanta e Ottanta.
Ad aggiungere nebbia, contribuisce l' inchiesta che rileva stranezze nel sistema di protezione del banchiere. Ad esempio, il fatto che i terroristi possano per giorni lavorare indisturbati vicino alla sua villa per preparare l' ordigno e collegarlo ad una fotocellula. La fotocellula scatta al passaggio della prima delle auto del corteo che ogni mattina parte dalla villa. Di solito il banchiere e' seduto nella seconda vettura, ma non quella mattina. Ci si interroga anche sui criteri di costruzione dell' auto blindata, sulla rapidita' dei soccorsi e sull' altissima professionalita' degli attentatori. Due anni dopo, la polizia arresta un testimone eccellente, Sigfried Nonne, il quale confessa di aver ospitato gli attentatori in un appartamento di Bad Homburg. La verita' sembra vicina. Ma poi Nonne si confonde, ritratta. Viene fuori il suo passato in clinica psichiatrica e di informatore della polizia. In una clamorosa intervista alla televisione dichiara che gli sono stati promessi centomila marchi per le sue "rivelazioni". E la polemica coinvolge l' operato del Verfassungsschutz, il servizio di sicurezza interno che segue le attivita' terroristiche. Un altro che avrebbe potuto sapere, Wolfgang Grams, una primula rossa della Raf rifugiato nella Germania orientale, viene ucciso nella stazione ferroviaria di Bad Kleinen. E' un conflitto a fuoco con la polizia, ma, successivamente, due agenti dei corpi speciali finiscono sotto inchiesta: Grams, gia' ferito, e' stato finito con un colpo alla testa. A complicare la ricerca della verita' , sopraggiungono le rivelazioni sulle attivita' della polizia segreta di Berlino Est, la famigerata Stasi che, fra le varie iniziative, copriva e addestrava terroristi dell' Ovest, oltre a permettere ad alcuni di rifarsi una vita dall' altra parte del Muro. Come si sono comportati gli agenti segreti del disciolto organismo? E' fantasioso pensare che i servizi dell' Est potessero dare gli ultimi colpi di coda puntando a modificare il corso degli avvenimenti? Non e' fantasia. I sospetti sulla Stasi si sono appuntati gia' a proposito dell' assassinio di Detlev Rohwedder, il presidente della Treuhandanstalt, la societa' incaricata delle privatizzazioni dell' industria tedesco orientale. L' attentato, rivendicato dalla Raf, avvenne nell' aprile del ' 91.
Anche Rohwedder aveva una certa idea della ricostruzione tedesca e del futuro del Paese, tanto che questo delitto e' stato spesso messo in relazione con le idee e con la fine di Herrhausen. C' e' poi lo scenario internazionale che teme la Germania del dopo Muro. Mitterrand, in quei giorni, corre al capezzale della Germania Est promettendo aiuti al governo Modrow. Si fanno considerazioni sul possibile "Quarto Reich" e sul Supermarco. Dalle memorie della Thatcher emerge la preoccupazione britannica per una riunificazione troppo rapida. C' e' irritazione nella finanza internazionale per il gioco a tutto campo di Herrhausen. Soprattutto ad Est, crescono gli avversari della distensione. La tesi del complotto non ha riscontri, ma non e' priva di suggestioni, come in tutti i grandi delitti che sembrano concepiti da un potere invisibile ma in grado di condizionare le sorti del pianeta. L' ha recentemente rilanciata il colonnello Fletcher Prouty, il "mister X" impersonato da Donald Sutherland nel film di Oliver Stone su Kennedy. Prouty non lavora piu' per la Cia ma esiste in carne ed ossa. All' Unita' ha detto: "Herrhausen avrebbe dovuto pronunciare a New York un discorso che avrebbe potuto cambiare il mondo. Parlava di una grande Europa unita senza le interferenze della Banca Mondiale. Aveva un progetto di integrazione fra Est ed Ovest europei. Un' operazione che avrebbe cambiato i rapporti internazionali". Fantasie?
Aggiungo un altro link sotto al riguardo Herrhausen

http://www.prouty.org/letter7.html                                                      
                                                                                                        
Conclusioni :La Deutche Bank, non e' una banca come tutte le altre. Ha le maggiori partecipazioni azionarie di tutta la grande industria tedesca, cio' significa che il presidente controlla quasi tutta l'economia l'Europea. Vediamo quale' il suo impero :
2,7% Fiat
24% Daimler Benz
10% Allianz
25% Karstadt
10% Krauss Maffei
12.5% Hapag lloyd
10% Munchner Ruck
41% Kloeckner
30% Phillip Holzmann
25% Horten
25.85 Didler Werke
10% Linde
41% Morgen Grenfell
Soffermiamoci su questo ultimo dato : il piu' importante acquisto realizzato da Herrhausen nella storia della banca,l'acquisizione appunto della banca di investimento britannica Morgan Grenfell ,pagata allora la bellezza di 2.7 miliardi di Marchi. Con questo investimento la Germania era entrata nel cuore economico dell'Inghilterra. Poche settimane dopo e' stato eliminato. Il suo sogno della grande Germania non gli era stato piu' permesso. Oggi a distanza di 21 anni la Deutsche Bank e' diventata ancora piu' potente in Europa. L'odierno presidente e' Joseph Ackerman,colui che ha sparato a zero contro L'Euro per distruggere l'economia L'Europea e la stessa Germania che e' la locomotiva industriale della stessa Europa. Questo "gentleman" Il cui cognome rappresenta interessi extra Europee' per la stessa Europa e' tutto da scoprire.
Ecco le sue testuali parole:
Il numero uno della Deutsche Bank ha espresso forti dubbi sulla capacita' della Grecia di rimborsare i prestiti di miliardi di euro. 'Mi permetto di dubitare - ha detto Josef Ackermann parlando alla tv Zdf - che la Grecia sia veramente nella posizione di restituire i prestiti di emergenza'. Tuttavia Atene deve essere 'sostenuta' perche' un suo collasso 'avrebbe sicuramente ripercussioni disastrose' sugli altri Paesi e potrebbe causare un 'meltdown' dell'Eurozona
Dopo cio', l'Euro e' crollato ancora di piu' !!!
Nota di Mauro Blasi





La vita di Jalâl âlDîn Rûmî

Jalâl âlDîn Rûmî
Dice Allah nel Corano: "Né i cieli né la terra Mi contengono, ma Mi contiene il cuore del Mio fedele."
Il cuore, non la mente; poiché infatti possiamo capire Allah con il cuore e con tutti i sentimenti che simbolizziamo con il termine "cuore"; mai con il ragionamento, la ricerca scientifica, la speculazione razionale.

                                                               **************                   

Mistico è colui che aspira ad infrangere i limiti terreni della nostra carne, per giungere a capire sempre più Allah, per sentirlo nella Sua realtà ineffabile e incommensurabile, anche se, in effetti, secondo il Corano (50ª16), Dio è "vicino a ciascuno di noi più della sua stessa vena giugulare."
Jalâl âlDîn Rûmî , nacque a Balkh, nell’attuale Âfghânistân, il 30 settembre 1207. Il padre, sufi, teologo e predicatore di fama, lasciò Balkh nel 1209 con la famiglia, e fece bene. Pochi anni dopo la città venne distrutta dai Mongoli invasori. La famiglia soggiornò in `Irâq, poi in Siria, infine in Turchia dove, a Lâredeh, nel 1225 Rûmî sposò Gevher Banu, figlia di un maestro sufi di Samarcanda. Nel 1228 la famiglia venne invitata a Konya dal re selciukide Kaykubad.In questa città Rûmî, alla morte del padre, viene istruito prima dal maestro sufi Tirmidhî, poi da Shams âlDîn Tabrizî. In questa città Rûmî dapprima insegna nella Facoltà di Teologia, poi fonda la Confraternita (o Ordine, tariqa) dei Sufi Mevlevi, detti in Europa i "dervisci giranti".
Il pensiero e il misticismo di questo grande maestro sono conservati in quattro grandi opere: il Mathnawî, il Dîwân-i Shams-i Tabrizî, le Quartine (Rubâ`iyât)e il Fîhi-mâ-fîhi. Il Mathnawî è un grande poema di 25.630 distici, ossia 51.280 versi, suddivisi in sei libri. E’ soprannominato Il Corano in versi per il suo contenuto ascetico. Il Dîwân-i Shams-i Tabrizî è un grande canzoniere che raccoglie 1.081 poesie fra le più belle di tutta l’umanità. Così si può dire per le 1.765 quartine, essenziali, stupende. Il Fîhi-mâ-fîhi è in prosa, e raccoglie alcuni fra i più importanti discorsi, insegnamenti e pensieri del maestro.
Il 17 dicembre 1273 Rûmî diede l’ultimo saluto ai suoi cari, e spirò serenamente. I seguaci chiamano questa notte Seb-i Arus. Sembra che al lutto, durato quaranta giorni, abbiano partecipato anche i cristiani e gli ebrei, officiando le preghiere per i defunti precipue della loro religione. Rûmî venne sepolto in un mausoleo eretto nella tekké Mevlevi stessa, mausoleo (il Kubbe-i Hadra: la Cupola verde) ideato dall’architetto Badr âlDîn di Tabrîz, e sempre più decorato e abbellito nel tempo. Il grande cenotafio di legno, capolavoro della scultura selciukide, fu eseguito da Selimoglu Abdülvahid. Accanto vi si legge la quartina di Rûmî: "Fratello, se vieni a visitare la mia tomba, non ti dimenticare la tua bara./ Non è giusto addolorarsi per l’unione con Dio./ Dopo la mia morte non cercare la mia tomba sulla terra: /la mia tomba è nel cuore di coloro che sanno."
All’ingresso della sua Abbazia venne messa invece, sempre su sua richiesta, questa sua quartina: "Vieni, vieni, chiunque tu sia vieni:
sei un idolatra, un miscredente, un ateo? Vieni. /La nostra non è la casa della disperazione, / e anche se hai tradito cento volte una promessa... vieni!
Per celebrare la morte di Rûmî, i Mevlevi danzano a Konya un Samâ` (in turco: Semâ) rituale la seconda settimana di dicembre. Altamente emblematica, altamente spirituale, questa danza è l’espressione stessa della realtà divina e della realtà fenomenica, in un mondo in cui tutto, per sussistere, deve ruotare come il cuore degli atomi, come i pianeti, come il pensiero. Il Semâ simbolizza l’ascesa spirituale, viaggio mistico dall’essere a Dio - in cui l’essere si dissolve - per ritornare poi sulla terra ("prima di compiere il viaggio credevo che le montagne fossero montagne e i mari fossero mari; durante il viaggio scoprii che le montagne non sono montagne e i mari non sono mari; ed ora che sono giunto so che le montagne sono montagne, e i mari sono mari." Dhul Nûn âlMisrî).                                   
Vi partecipano da un lato musici e cantanti, dall’altro il Maestro e i danzatori. La cerimonia, vero e proprio rito religioso, è divisa in sette fasi, e anche in Europa se ne conosce un aspetto, ridotto e abbreviato, presentato talvolta dai Mevlevi di Konya quando vengono invitati da qualche Ente pubblico. Anche alcuni gruppi di danzatori non sufi che hanno imparato per imitazione unicamente quella danza e quella musica, la rappresentano ogni tanto in teatri italiani, pur se con differenze notevoli dalla tradizione codificata islamica.
Tratto dalla Tariqa Jerrahi-Halveti

giovedì 13 maggio 2010

Centrali nucleari e Hamas: Russia e Turchia sempre più vicine

Un accordo da 20 milioni di dollari per la costruzione di una centrale nucleare in Turchia, la prima nel Paese mediorientale: è solo uno dei punti della “partnership strategica” tra Russia e Turchia annunciata oggi dal presidente russo Dimitri Medvedev, che in questi giorni si trova in visita ufficiale ad Ankara. Mosca e Ankara, infatti, sono sempre più vicine. Legate da interessi economici, ma anche strategici e militari: un’alleanza che si sta riaffiorando anche grazie al fatto che il governo turco sta sempre più prendendo le distanze da Israele e, seppure in misura minore, dagli Stati Uniti.
                                                                                      
Cominciamo dall’accordo nucleare. La costruzione della nuova centrale in Turchia dovrebbe richiedere circa sette anni, ha detto il primo ministro Recep Tayyip Erdogan. La compagnia russa ZAO Atomstroyexport, specializzata nella costruzione di reattori, controllerà il 100 per 100 del progetto. Anche dal punto di vista di Mosca si tratta dunque di un accordo molto importante, che vede i russi in una posizione di particolare forza: “E’ la prima volta che la Russia non solo costruisce una centrale, come già abbiamo fatto in Iran e India, ma anche la possiede,” ha detto Sergei Kiriyenko, presidente della holding nucleare statale Rosatom.
La Russia infatti è già stata coinvolta nella costruzione di centrali in Iran, e ora si sta vociferando di un possibile accordo con la Siria.
Il che ci porta a un altro punto importante: la politica mediorientale. Un’arena in cui Turchia e Russia pesano sempre di più. E dove Russia e Turchia stanno assumendo una linea sempre più lontana dagli Stati Uniti e sempre più critica nei confronti di Israele.
Una delle questioni su cui Mosca e Ankara stanno facendo pressioni congiunte è, per esempio, l’inclusione nei negoziati israelo-palestinesi di Hamas, ovvero il gruppo islamico, considerato terrorista da Unione europea e Stati Uniti, che di fatto controlla la Striscia di Gaza. “Hamas non può essere ignorata, non si può raggiungere la pace senza di loro,” ha detto il presidente turco Abdullah Gul, in una conferenza congiunta ad Ankara insieme alla controparte russa Medvedev. Lo stesso Medvedev ha incontrato martedì a Damasco il leader di Hamas Khaleed Meshaal, insieme al presidente siriano Bashar al-Assad.
Questa presa di posizione rischia di fare saltare i piani degli europei e degli americani, che finora hanno tentato di mediare tra palestinesi e israeliani proprio escludendo le fazioni più oltranziste, a cominciare da Hamas.
Dal canto loro, i governi di Mosca e Ankara sembrano molto determinati a fare sentire la loro voce in Medio Oriente. Perché l’unione, si sa, fa la forza. “Questo è un giorno molto speciale nelle relazioni turco-russe,” ha detto nella conferenza stampa congiunta Medvedev. Che ha parlato, senza mezzi termini, di “una partnership strategica” tra Russia e Turchia.
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annamomigliano > Anna Momigliano è una scrittrice e giornalista milanese di 29 anni. Va spesso in Israele a trovare amici e parenti. Per Marsilio ha scritto Karma Kosher.
Mercoledì 12 Maggio 2010, Pubblicato su Panorama.it

mercoledì 12 maggio 2010

IL PIANO SEGRETO DI BILDERBERG

Il piano segreto Bilderberg per schedare ogni americano ...         
Da: FREENFO
I membri di Bilderberg vogliono schedare gli americani con un microchip in nome della lotta al terrorismo, gli Europei si oppongono in toto all'attacco in Iran, i Globalisti temono che il prezzo del petrolio si alzi troppo rapidamente.
Fonti interne al meeting 2008 del Bilderberg hanno fatto trapelare i dettagli di quello che gli elitaristi hanno discusso a Chantilly (Virginia) la settimana scorsa, ed i punti di discussione sono tutt'altro che rassicuranti -un piano per schedare gli americani tramite un microchip, con il pretesto di combattere i gruppi terroristici i cui membri sono conosciuti come “occidentali biondi e con gli occhi azzurri”. Jim Tucker, giornalista veterano sempre sulle tracce della Bilderberg, confida in fonti che seguono regolarmente la Bilderberg come aiutanti e assistenti ma che non sono membri stessi dell'organizzazione. Le informazioni che hanno fornito quest'anno sono preoccupanti per chi ha seguito lo sviluppo del loro piano di fare in modo che l'opinione pubblica consideri l'impianto di microchip una comodità come le carte di credito. “Sotto la direzione della resistenza al terrorismo sono stati fatti dei passi avanti sulla conoscenza di come le organizzazioni terroriste stiano reclutando persone che non appaiano come il classico terrorista -e quindi giovani dagli occhi azzurri e i capelli biondi- da utilizzare come kamikaze” dice Tucker.Gli Elitaristi vogliono schedare gli americani con un microchip in nome della lotta al terrorismo, gli Europei si oppongono in toto all'attacco in Iran, i Globalisti temono che il prezzo del petrolio si alzi troppo rapidamente.
Fonti interne al Bilderberg hanno fatto trapelare i dettagli di quello che gli elitaristi hanno discusso a Chantilly (Virginia), ed i punti di discussione sono tutt'altro che rassicuranti -un piano per schedare gli americani tramite un microchip, con il pretesto di combattere i gruppi terroristici i cui membri sono conosciuti come “occidentali biondi e con gli occhi azzurri”.
Jim Tucker, giornalista veterano sempre sulle tracce della Bilderberg, confida in fonti che seguono regolarmente la Bilderberg come aiutanti e assistenti ma che non sono membri stessi dell'organizzazione. Le informazioni che hanno fornito quest'anno sono preoccupanti per chi ha seguito lo sviluppo del loro piano di fare in modo che l'opinione pubblica consideri l'impianto di microchip una comodità come le carte di credito.
“Sotto la direzione della resistenza al terrorismo sono stati fatti dei passi avanti sulla conoscenza di come le organizzazioni terroriste stiano reclutando persone che non appaiano come il classico terrorista -e quindi giovani dagli occhi azzurri e i capelli biondi- da utilizzare come kamikaze” dice Tucker.
La linea riguardo gli occidentali di Al Qaeda è un punto di discussione molto familiare agli americani, diffuso dalla Fox News e da altri circoli vicini ai Neo-Con, nel tentativo di volgere l'apparato anti-terrorismo contro dissidenti, contestatori e cittadini americani in generale. Profeticamente, la fonte di Tucker gli ha riferito che la Bilderberg sta discutendo della “microchippazione” umana su larga scala, che potrebbe essere introdotta con il pretesto di combattere il terrorismo, per permettere ai “bravi ragazzi” di viaggiare liberamente per gli aeroporti a condizione che il loro microchip possa venire scansionato e le informazioni ricavate immagazzinate in un database.
Tucker ha aggiunto che si cercherà di far sembrare l'idea convincente anche sulla base del fatto che il microchip potrebbe aiutare gli staff medici degli ospedali nel trattamento delle situazioni di emergenza, poiché una scansione del chip provvederebbe immediatamente a fornire la storia medica del paziente. Tucker ha sottolineato che la Bilderberg ha parlato di chip impiantati sottopelle, e non di banali chip RFID da inserire negli indumenti.
La discussione era all'ordine del giorno, e non una chiacchierata informale nel bar dell'hotel. Un'idea così bizzarra potrà sembrare incredibile per molti, ma negli ultimi dieci anni ci sono state dozzine di esempi di persone che hanno accettato di farsi impiantare un chip per le ragioni più disparate. Nel 2004, il procuratore generale del Messico e 160 componenti del suo staff d'ufficio si sono lasciati impiantare dei chip traccianti per controllare l'accesso alle aree riservate dei loro quartier generali.
Il Baja Beach Club di Barcellona e altri nightclub intorno al mondo stanno già offrendo chip impiantabili ai clienti che vogliono pagare i proprio drink con un semplice gesto della mano od avere accesso alle aree VIP dei locali.

12/05/2010 11:46:09. Nuovo articolo sul blog www.ipharra.org

lunedì 10 maggio 2010

DAS ISLAMISCHE DENKEN IN KONFUZIANISCHE BEGRIFFEN

03.03.2009                                                                   
Nach ihrem hervorragenden Tao of Islam. A Sourcebook on Gender Relationships in Islamic Thought, eine Arbeit, die nicht nur das Verhältnis der Geschlechter im Islam beleuchtet, sondern auch die Übereinstimmung der taoistischen und der islamischen Tradition demonstriert, veröffentlicht die SUNY-Professorin Sachiko Murata nun zusammen mit William Chittick und Tu Weiming ein Buch das den Islam mit den Augen der zweiten großen Philosophie Chinas, des Konfuzianismus, betrachtet.



Sachiko Murata / William C. Chittick / Tu Weiming: The Sage Learning of Liu Zhi. Islamic Thought in Confucian Terms. Foreword by Seyyed Hossein Nasr
140 line illustrations, 678 pages, Harvard-Yenching Institute Monograph Series, Hardcover edition, March 2009.

Confuzius
                                                                                  

Liu Zhi (ca. 1670–1724) was one of the most important scholars of Islam in traditional China. His Tianfang xingli (Nature and Principle in Islam), the Chinese-language text translated here, focuses on the roots or principles of Islam. It was heavily influenced by several classic texts in the Sufi tradition. Liu’s approach, however, is distinguished from that of other Muslim scholars in that he addressed the basic articles of Islamic thought with Neo-Confucian terminology and categories. Besides its innate metaphysical and philosophical value, the text is invaluable for understanding how the masters of Chinese Islam straddled religious and civilizational frontiers and created harmony between two different intellectual worlds.
The introductory chapters explore both the Chinese and the Islamic intellectual traditions behind Liu’s work and locate the arguments of Tianfang xingli within those systems of thought. The copious annotations to the translation explain Liu’s text and draw attention to parallels in Chinese-, Arabic-, and Persian-language works as well as differences.
Ibn  'Arabi
Eingestellt von kshatriya um 15:03 
Pubblicato da Eiserne Krone: il testo in Inglese si può acquistare cliccando sul Link segnalato sul Blog di Eiserne Krone.                                     

sabato 8 maggio 2010

TESTIMONIAMO LA NOSTRA FELICITÀ

Friday, 7 May 2010

Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim

                                                                                          

As-salam alaykoum.
Giovedì mattina son venuti i cameramen della RAI con l'inviata del programma LE AMICHE DEL SABATO per intervistarmi riguardo i matrimoni con uomini di cultura e religione diverse, per conoscere le problematiche iniziali, scoprire l'elisir che tiene vivo e saldo il mio rapporto con questo arabo stupendo, dopo quasi 17 anni di matrimonio e 4 splendidi figli, sia lode a Dio l'Altissimo!
E' stata una giornata divertentissima, alhamdulillah.A parte che gli operatori della RAI (cameramen, registi, giornaliste ed inviate) sono di una correttezza e di una educazione come pochi, tanto da farmi sentire proprio...a casa mia,hahahah!!
Siam partiti dal lontano 1993 (anno in cui conobbi il mio amore), passando dai vari problemi iniziali superati grazie all'amore e grazie (soprattutto) ad Allah taala e abbiam finito parlando di cosa ho imparato io a cucinare dei piatti tipici arabi...
Più che un intervista, è stata una bella chiacchierata sapete?
Alhamdulillah la mia vita è molto ricca di aneddoti ed episodi esilaranti e buffi, e menomale che era tutto registrato: ci siamo ammazzati dalle risate!!!
Per esempio, l'intervistatrice (tanto caruccia) mi ha domandato mio marito cosa avesse appreso dal mio mondo napoletano, e senza dubbio ho risposto:"Il dialetto!"
Ma davvero: chi lo ha sentito può confermarlo: è più napoletano di me, mash'Allah! ^_^
Ho inoltre evidenziato il fatto che, essendo prima una cattolica praticante, ad ogni intoppo ricorrevo alla Bibbia o agli insegnamenti cristiani, ma più cercavo una conferma a quanto dicevo io, più studiavo e più scoprivo invece il contrario, mash'Allah. Così la mia fede cominciò a vacillare, avevo mille e mille dubbi che con studi ed attente ricerche, trovarono la loro risposta, e indovinate dove? Nell'ISLAM!!
Come domanda-chiave la giornalista mi ha chiesto: cosa pensi allora di tutti i matrimoni invece che finiscono male, dove c'è violenza?
Ho risposto di elencarmi ogni singolo caso. Se mi parla di una coppia dove il marito picchia la moglie, posso dire che in quella coppia non c'è Islam, perchè il profeta Mohammed, pace e benedizioni su di lui, ha detto che il migliore tra tutti i credenti è quello che tratta meglio la propria moglie; se mi cita una famiglia dove il padre rientra ubriaco e maltratta i figli, ugualmente in quella famiglia non c'è Islam, perchè Allah subhanahu wa taala ci ha vietato categoricamente di bere alcolici (e ho aggiunto che se si applicasse l'Islam anche qui in Italia, non avrebbero il problema delle stragi del sabato sera).
Alchè lei mi ha chiesto come mai sentiamo tanti casi di cronaca legati ai musulmani.
Fino ad un paio di settimane fa, si è parlato di preti pedofili...le ho detto che io, da persona intelligente, non metto dietro il banco degli imputati tutto il Vaticano e l'intero Cristianesimo per la colpa di un singolo; mentre quando è un singolo marocchino, pakistano o egiziano a sporcarsi di una cattiva azione, è tutto l'Islam ad essere processato.
Insomma ne abbiam dette e abbiam riso, siamo scesi a fare delle riprese nel mercato della mia città, mi hanno ripreso mentre compro il pane al mitico "panificio", ho conosciuto altre belle persone aperte e propense al dialogo (ma chissà perchè i giornalisti sono circondati da questa "nube di Fantozzi") e inch'Allah domani vedremo dalla regia, cosa avranno deciso di prendere e di cancellare, per montare il mio servizio...inch'Allah khayr!!
SABATO 8 MAGGIO, RAI 1, DALLE 16 E 20 IN POI VA IN ONDA IL SERVIZIO, INCH'ALLAH.
Allah ma'akoum.
***AMINA***
Posted by Mamy in action at 23:24
Labels: conversioni da'wa in tv

venerdì 7 maggio 2010

EDITION HAGIA SOPHIA

Dienstag, 4. Mai 2010              

Das russische Golgatha        

Der 1. Mai ist für russisch-orthodoxe Christen weniger ein "Tag der Arbeit", als ein Gedenktag an die in der Sowjetzeit zwischen den 1930 und 1950er Jahren ermordeten Neumartyrer und Bekenner. Viele Tausend Unschuldige starben in Butowo. Alleine zwischen August 1937 und Oktober 1938 wurden hier etwa 30.000 Menschen von den Atheisten hingerichtet. Über 1.000 Geistliche, unter ihnen der 82 Jahre alte und bettlägerig kranke Metropolit von Petrograd Serafim ( Tschiganow).


Das Konzil der in Butowo ermordeten Neumärtyrer, wurde am vierten Samstag nach dem Fest der Auferstehung gefeiert. Kirill, Patriarch von Moskau und der ganzen Rus, zelebrierte ein Liturgie und Totenmesse zum Andenken an alle Opfer.

Die Ikone zeigt der "Ermordung der Gerechten in Butowo".
                                                                                                         
                                                                                                      Das Foto zeigt Metropolit Seraphim.

Eingestellt von Gregor um 07:00 Stichworte: Bolschewismus, Metropolit Seraphim, Märtyr
Diese Post kann man finden auch in Facebook unter Gregor Fernbach

mercoledì 5 maggio 2010

VIA ARMI USA DALL' ITALIA

Mondo Percorso:ANSA.it > Mondo > News Nucleare, Iran: "Via armi Usa dall'Italia"

Il presidente iraniano all'assemblea generale dell'Onu. Escono le delegazioni occidentali

04 maggio, 11:01
NEW YORK     Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha chiesto oggi che le armi nucleari americane "in Italia" e in altri Paesi occidentali, tra cui Germania e Olanda, vengano eliminate. Ahmadinejad, parlando all'assemblea generale dell'Onu, ha detto: "vanno smantellate le armi nucleari nelle basi militari degli Stati Uniti e dei loro alleati in altri Paesi, compresa la Germania, l'Italia, il Giappone e l'Olanda". Le delegazioni occidentali, tra cui quelle di Usa, Francia, Gran Bretagna e Italia, hanno lasciato l'aula durante il discorso del presidente iraniano.
ESCE DELEGAZIONE ITALIANA- Come Usa, Gran Bretagna e Francia, anche la delegazione italiana è uscita dall'Aula dell'assemblea generale dell'Onu mentre stava parlando il presidente dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad.
BAN A AHMADINEAD, CHIARITE DUBBI - Il presidente dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad, deve "chiarire dubbi e preoccupazioni", dimostrando che il programma nucleare della repubblica islamica non punta all'arma atomica. Lo ha detto all'Onu il segretario generale Ban Ki-moon, aprendo i lavori della Conferenza internazionale sul Trattato di non proliferazione nucleare.
"Fateci essere chiari - ha detto il segretario generale nel discorso al Palazzo di Vetro - il compito di chiarire dubbi e preoccupazioni sul programma nucleare spetta all'Iran". Ban ha "incoraggiato Teheran ad accettare la proposta dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)" di trasferire il materiale nucleare iraniano all'estero, in modo da dimostrare che il suo uso sarà soltanto pacifico. Rivolgendosi al presidente Ahmadinejad, arrivato ieri a New York per partecipare alla Conferenza, Ban ha detto che bisogna "impegnarsi in maniera costruttiva" con la comunità internazionale. L'Iran, ha continuato il segretario generale, "deve seguire pienamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e cooperare pienamente con l'Aiea".
OBAMA, CHI VIOLA OBBLIGHI E' MENO SICURO - Con chiaro riferimento all'Iran e alla mancata collaborazione della repubblica islamica alle richieste dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, ma senza mai fare il nome dell'Iran, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dichiarato oggi a Washington che "i Paesi che non onorano i loro obblighi sulla non-proliferazione si troveranno ad essere meno sicuri". "I Paesi che ignorano i loro obblighi si troveranno meno sicuri, meno prosperi e più isolati. Questa è la scelta che le Nazioni devono fare" ha dichiarato Obama. Il presidente americano, che non ha mai nominato l'Iran, ha diffuso la sua dichiarazione dopo che la delegazione americana aveva lasciato l'aula della conferenza dell'Onu sul Trattato di non proliferazione nel corso dell'intervento del presidente dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad.
H.CLINTON, ACCUSE IRAN FALSE E FURIOSE - Sono "accuse stanche, false e furiose" quelle che l'Iran muove nei confronti degli Stati Uniti. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, nel corso del suo intervento alla conferenza dell'Onu sul Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). "L'Iran - ha detto la Clinton - sta facendo di tutto per distrarre l'attenzione da quelle che sono le sue responsabilità. Ma tutti noi saremo giudicati dai fatti". Respingendo le "accuse deliranti" mosse dal presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad nei confronti degli Stati Uniti, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha sottolineato che con il suo comportamento "l'Iran mette a rischio il futuro della non-proliferazione nucleare". I Paesi che violeranno le regole previste dal Trattato di non proliferazione nucleare sono destinati a pagare "a caro prezzo" il mancato rispetto dei loro obblighi. Questo il monito che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha rivolto oggi all'Iran alla conferenza all'Onu sul Tnp.
COREA NORD: BAN, SI TORNI A NEGOZIATI - La Corea del Nord deve tornare "al più presto" e "senza precondizioni" ai negoziati a sei (tra Usa, Russia, Cina, Giappone e le due Coree) sul programma nucleare di Pyongyang, sospesi l'anno scorso. L'appello arriva dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha aperto i lavori della Conferenza dell'Onu per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Durante il suo intervento, Ban ha detto che "dovrebbe essere inaccettabile che i Paesi usino il Trattato come copertura per sviluppare armi nucleari, e poi ritirare la firma". Era un riferimento, pur se indiretto, a quanto ha fatto la Corea del Nord nel 2003, uscendo dal Tnp. Pyongyang ha successivamente condotto diversi test missilistici, alzando la tensione per la possibilità di un attacco ai Paesi confinanti come il Giappone.
APPELLO BAN, ELIMINARE TUTTE LE ARMI ATOMICHE - Il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) deve essere sottoscritto "il prima possibile" dai Paesi che non lo hanno ancora fatto, con l'obiettivo di "eliminare tutte le armi atomiche". Lo ha detto oggi il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel corso del suo intervento di apertura alla Conferenza per la revisione del Tnp. Pur senza nominarli direttamente, Ban ha lanciato un appello ad Israele, India, Pakistan e Corea del Nord, che non hanno aderito al Trattato. Il segretario generale ha anche sottolineato che, dopo la firma, è fondamentale ratificare il documento internazionale, cosa che non tutti i Paesi hanno fatto. Ban ha inoltre ribadito la richiesta di "iniziare immediatamente i negoziati per un trattato che vieti la produzione di materiale fissile usato per gli armamenti". Il segretario generale si è detto pronto a dare "un impeto più forte" sul dossier relativo al materiale fissile, convocando una riunione ministeriale della Conferenza sul disarmo, a margine della prossima Assemblea Generale dell'Onu, in settembre.
AHMADINEJAD, IRAN HA ACCETTATO SCAMBIO AIEA - L'Iran "ha accettato lo scambio" di materiale nucleare da trasferire all'estero, come proposto a suo tempo dall'Aiea, e in materia nucleare "ha passato la palla ad altri". Lo ha detto il presidente Mahmud Ahmadinejad, rispondendo in questi termini oggi alle Nazioni Unite al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon che aveva chiesto all'Iran di accettare la proposta dell'agenzia nazionale per l'energia atomica (Aiea). "Quello scambio noi l'abbiamo accettato fin dall'inizio, per noi è un affare fatto - ha detto il presidente all'inizio del suo intervento alle Nazioni Unite -. Abbiamo passato la palla, ora tocca ad altri". Gli Stati Uniti "usano la minaccia nucleare contro altri Paesi, compreso l'Iran", ha detto Ahmadinejad.
Alcune delegazioni occidentali, tra le quali quella degli Usa, hanno lasciato la sala del Palazzo dell'Onu durante la conferenza per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) mentre parlava il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Come Usa, Gran Bretagna e Francia, anche la delegazione italiana è uscita dall'Aula dell'assemblea generale dell'Onu mentre stava parlando il presidente dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad.
PENTAGONO PRONTO A SVELARE COMPOSIZIONE ARSENALE - Il Pentagono dovrebbe svelare oggi la composizione dettagliata del suo arsenale nucleare, proprio il giorno in cui si apre al Palazzo di Vetro di New York la conferenza sul Tnp, il trattato di non proliferazione. Lo ha annunciato un portavoce del Dipartimento di difesa americano. L'impegno americano a rendere pubblici i dati sulle sue testate nucleari, scrive il New York Times, sarà contenuto nel discorso che Hillary Clinton terrà oggi nel primo giorno della conferenza al Palazzo di Vetro sul Tnp, trattato di non proliferazione. Nella stessa occasione, Clinton annuncerà anche lo stanziamento dei fondi destinati all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Il Pentagono renderà nota la distribuzione delle testate atomiche suddivise attualmente in tre categorie: quelle schierate, quelle 'in fase di riserva attiva' e infine quelle inattive, nei depositi.

martedì 4 maggio 2010

MAOMETTO IL DECAPITATORE DI EBREI !

Maometto che “decapitò” 600 ebrei. Qual è la vera realtà?
                                                                              
Più volte, per andare addosso all’Islam, sentiamo il solito grido al genocidio contro gli Ebrei, avvenuto all’epoca del profeta Muhammad sallallahu aleihi ve sellem (pace e benedizione su di lui). Allo sguardo di questo avvenimento, e per mettere a tacere tutte le persone che per contrastare l’Islam usano questo episodio, dobbiamo sapere che il seguente fatto si svolse così: All’arrivo a Medina l’inviato Muhammad (s.a.s) sottoscrisse il patto con gli Ebrei che tra l’altro conteneva due punti ben precisi. Primo, la convivenza pacifica di tutti gli abitanti di Medina e l’astensione da qualsiasi provocazione e dagli attacchi ed il secondo punto era , la difesa collettiva della città di Medina da qualsiasi aggressione esterna. Ma quando avvenne l’assedio di Medina da parte dell’esercito dei mushrikun che fu composto da 10000 soldati ben armati e ben
addestrati provenienti da Mecca e dintorni e quando gli Ebrei dovettero difendere la città, assieme al profeta Muhammad (pace su di lui) successe qualcosa di diverso…
Gli Ebrei si misero dalla parte dell’aggressore! Cosa che aggravò la situazione ulteriormente. Il profeta Muhammad (pace su di lui) inviò una delegazione per avvertire gli Ebrei delle possibili conseguenze di tale comportamento ma l’avvertimento non servì a convincere gli Ebrei a rispettare l’accordo sottoscritto. Alla fine l’assedio finì con la sconfitta dell’esercito dei muschrikun e dopo il profeta Muhammad (pace su di lui) inviò l’esercito contro la tribù ebraica chiamata Bani Kureiz che fu tenuta sotto assedio per un mese. E dopo un mese di assedio e di trattative, gli Ebrei accettarono il giudizio di Sa’d ibn Muaz, il loro alleato dall’epoca preislamica e lui stesso, cioè Ibn Muaz, ebbe a decidere che le donne e i bambini venissero separati dai maschi maggiorenni e questi venissero decapitati, prendendo in considerazione la grandezza del tradimento che poteva costare alla città di Medina una sconfitta catastrofica e a causa della violazione dell’accordo sottoscritto potevano pagare il prezzo caro tutti i cittadini senza distinzione di razza, religione e sesso. La mia domanda è: “ Perché i soliti “ moderati” , “integrati” e le varie organizzazioni, se posso definirle islamiche, tacciono su questa verità invece di smentire i soliti luoghi comuni che contengono i pregiudizi anti-islam? Temono di non essere riconosciuti dallo stato e così non avere l’accesso all’otto per mille svendendo a basso prezzo la dignità dell’Islam? E perché?”
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Posted by Deborah Callegari Hasanagic on 3 May 2010. Filed under «Islam,tutto quello che non sai (Deborah Callegari Hasanagic.)
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